Höller & Klotzner: scuola professionale, Bolzano

Una lunga gestazione ha messo a dura prova il progetto, ma la forte struttura in calcestruzzo, nonostante le innumerevoli varianti, appare oggi come il risultato di un concepimento unitario. Testo Susanne Waiz

Quando, alla fine degli anni Ottanta, si decise di spostare la Fiera di Bolzano in zona industriale, venne bandito un concorso di progettazione per l'ampliamento della scuola professionale, adiacente all'area occupata dalla vecchia fiera campionaria. Tra le condizioni poste dal concorso c'era la conservazione dell'elegante padiglione espositivo di via Roma, uno tra i più notevoli edifici di Bolzano risalenti agli anni Cinquanta, mentre la restante superficie dell'area della fiera doveva essere riservata a case d'abitazione. Uno studio di architettura meranese appena fondato si affermò tra i 35 partecipanti: Thomas Höller e Georg Klotzner avevano concentrato l'ampliamento della scuola professionale sul lato meridionale dell'area a disposizione, lasciando libera a nord un'ampia superficie per l'edilizia abitativa sociale.

Lo spostamento della Fiera subì tuttavia svariati ritardi e quando, nel 2000, poterono finalmente essere avviati i lavori, alcune condizioni erano radicalmente mutate: per prima cosa risultò evidente che, per motivi di ordine statico, non aveva senso mantenere l'edificio scolastico degli anni '50. Inoltre, a metà degli anni '90, il Comune di Bolzano aveva deliberato, in occasione della rielaborazione del piano urbanistico, la demolizione del padiglione espositivo di Guido Pelizzari e Heiner Rössler. La nuova piazza su via Roma non è stata una scelta felice dal punto di vista urbanistico, e ancora oggi è percepita come una lacuna strutturale nella fisionomia edilizia del quartiere. Nel corso degli anni, anche le esigenze legate alla formazione professionale sono profondamente cambiate, fattore questo che ha comportato un aumento del volume edificabile pari circa ad un terzo della cubatura inizialmente prevista. Il progetto è stato quindi sottoposto a una serie di varianti, nonostante le quali il complesso appare oggi come il risultato di un concepimento unitario: la forte struttura in calcestruzzo a vista ha infatti ben sopportato tutte le modifiche.

L'architettura della nuova scuola è, per la concezione e la funzionalità perfette e per il magistrale impiego del dettaglio costruttivo, un convincente ossequio al Moderno. Tre "stecche" parallele, di lunghezza e altezza differenti, sono disposte ad angolo retto su via Roma. Quinte in cemento o in metallo, chiuse e respingenti, delimitano lo spazio verso la strada, mentre le facciate verso nord e verso sud sono aperte e rivestite solamente da una sottile cortina in vetro. La barra sur pilotis verso la piazza sottolinea l'ingresso all'edificio scolastico. Il "cortile della scuola", in posizione centrale e con la copertura in vetro, è una delle più belle sorprese architettoniche di Bolzano: in un baleno il visitatore può comprendere la struttura dell'edificio, con i corpi scale sulle testate schermati da una fitta rete metallica, mentre la presenza della palestra è intuibile sotto il pavimento in vetromattoni. Nella barra centrale sono ubicati tutti gli spazi comuni – mensa, amministrazione e biblioteca –, mentre le aule si trovano in quelle esterne, trasversalmente collegate da passerelle vetrate sulle quali compare una serie di ideogrammi, opera dall'artista austriaco Heimo Zobernig. I laboratori sono invece collocati ai piani inferiori. Raffinato il dettaglio delle lamelle mobili in vetro davanti alle aule, orientabili secondo l'inclinazione del sole in modo da evitare spiacevoli effetti di abbagliamento all'interno degli ambienti. Se di notte, in inverno, esse formano da chiuse una seconda pelle, in estate restano invece aperte, favorendo così il raffrescamento notturno.

Scuola professionale per l'artigianato e l'industria, via Roma, Bolzano
Design: Höller & Klotzner Architekte
Committenza: Provincia Autonoma di Bolzano
Realizzazione: 2000 – 2007

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