In mezzo ai prati di montagna, nella Valle Aurina, è stato realizzato un edificio di servizio per calciatori e spettatori. La costruzione sembra sospesa sopra il campo da calcio e appare, di sera, come un lungo corpo luminoso e leggero. Il progetto sviluppa una nuova tipologia e un linguaggio formale diverso per quanto concerne l'uso dei materiali, la disposizione interna dei vani e l'inserimento della costruzione nel paesaggio circostante.
Nell'edificio – un volume lungo 56 metri, con un unico livello (ad eccezione di alcuni locali di servizio interrati) – si distribuiscono spogliatoi e i servizi sanitari destinati ai calciatori, una sala riunioni con bar annesso, alcuni depositi e un garage. L'articolazione delle funzioni su un unico piano rende possibile il collegamento tra i diversi ambienti in maniera fluida, generando spazialità di differente natura.
Lo schema si sviluppa a partire da un impianto rettangolare con affaccio diretto sul campo in corrispondenza di una lunga vetrata continua. La tribuna è concepita come uno spazio coperto; accoglie fino a 400 persone e offre a tutti gli spettatori una buona visibilità.
Il progetto utilizza pochi materiali e pochi dettagli. Tutte le parti strutturali della costruzione a contatto con il terreno sono state realizzate in calcestruzzo. La struttura del tetto e quella della facciata inclinata sono costituite da elementi prefabbricati in legno con un rivestimento in tavolato in larice.
La facciata inclinata avvolge gli spazi in maniera 'protettiva'. Il rivestimento in legno, con il passare del tempo, ha preso una tonalità grigia, reinterpretando il tradizionale tetto in scandole dei masi di montagna. Alla base delle scelte materica vi è la precisa volontà di avvalersi di un materiale locale, valorizzandone le caratteristiche moderne e instaurando un dialogo con la tradizione del posto. L'edificio deve confrontarsi durante l'anno con situazioni molto diverse: il verde dei prati e delle foreste in primavera ed estate, il marrone dell'erba tagliata d'autunno e la neve alta d'inverno che fa apparire l'edificio solo come "piegatura" nel paesaggio. Diventa così parte integrante dell'ambiente mantenendo una forte riconoscibilità e autenticità. Helmut Stifter, Angelika Bachmann
Complesso sportivo san Martino, Valle Aurina, Trentino-Alto Adige
Progetto: Stifter + Bachmann; Helmut Stifter, Angelika Bachmann
Anno di realizzazione: 2007
Stifter + Bachmann: complesso San Martino
Una struttura di servizio a un campo di calcio è un segno deciso nel paesaggio montano. Testo di Stifter + Bachmann. Foto di Lukas Schaller

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- 02 ottobre 2009
- Valle Aurina
