Elvio Annese lo sapeva e lo ha documentato.
Il suo pellegrinaggio negli spazi lasciati vuoti dalla città inizia nel 1976 quando gli hanno regalato la prima cinepresa 8 mm e con quella ha ripreso le discariche e le macerie della Bovisa industriale: "Ero ragazzo quando ho fatto le prime riprese, in Super8, in una di queste fabbriche abbandonate. Sembrava una Pompei industriale. Tutto si era fermato all'improvviso. Sono tornato lì a distanza di anni". Dieci anni dopo, quando ritrova i girati nella cantina dei suoi, concepisce l'idea del documentario e torna in quei luoghi a documentare cosa è cambiato. Le prime riprese in Super8 sono giustapposte senza soluzione di continuità a quelle in VHS degli anni Ottanta e a quelle recentissime in MiniDV; la storia del quartiere scorre scandita dal cambiare dei supporti.
È un racconto per immagini, più eloquenti di fiumi di parole, di una città con cui alcuni convivono, ma che al tempo stesso molti ignorano. Quella che ci offre Annese è una Milano inattesa, illegale, abusiva, ma attuale e pulsante. La città letta tra le righe della città. GG
Per informazioni sul documentario scrivere a: nomendoc@fastwebnet.it
