Urban age

La conferenza "Urban Age South America" si è tenuta lo scorso dicembre a San Paolo in una sala con oltre 400 partecipanti e 40 presentazioni di esperti provenienti da 25 città di 14 Paesi diversi. Testo Lucy Bullivant. Photo Tuca Vieira.

San Paolo, megalopoli multiculturale (19 milioni di paulistanos, di cui 5 milioni di italiani e 1 di giapponesi) ad alto tasso di integrazione etnica (e criminalità organizzata multietnica), dotata di un ricco patrimonio architettonico (Niemayer, Lina Bo Bardi, Mendes da Rocha) temperato da una rigogliosa natura tropicale, ha un sindaco alla Rudolph Giuliani, fautore della tolleranza zero.

Gilberto Kassab sta investendo nel sistema della metropolitana e dei trasporti di superficie e guida una crociata per la "città pulita" che combatte le affissioni spontanee e ripulisce gli edifici dai graffiti. In dicembre, al convegno sudamericano di "Urban Age", si è detto che si sta facendo qualcosa di più rispetto a Rio per migliorare la vita nelle favelas. Ma il nuovo ponte Octavio Frias de Oliveira, una tangenziale che scavalca un fiume, è il simbolo di un disagio che non fa che unire gli ingorghi di traffico di due quartieri vicini. Gli elicotteri, numerosi come a New York o Tokyo, permettono agli ultraricchi di raggiungere case e centri commerciali protetti, ignorando questi problemi. Uno degli impegni programmatici di "Urban Age" è analizzare le interazioni tra la sfera urbana formale e informale, e i modi in cui la contesa sullo spazio pubblico può accrescere, e non impoverire, il benessere dei cittadini. Questa edizione si è fatta coraggiosamente carico non solo di una presa di coscienza di questo fondamentale nodo dell'economia latinoamericana – grazie a 44 oratori brasiliani e 12 da altre città sudamericane come Buenos Aires e Santiago, nonché 40 dall'Europa e dal Nordamerica – ma anche del futuro urbano del continente. Gli ospiti hanno toccato con mano la plateale vicinanza della favela di Paraisópolis, con la sua nuova scuola, ai palazzi di lusso della ricca Morumbi. "Gli abitanti dei condomini aiutano finanziariamente la favela, mentre il Comune mira all'integrazione tra città informale e città legale", ha dichiarato Elisabete Franca, responsabile dell'Edilizia sociale che ha guidato il progetto più consistente: Guarapiranga, un'urbanizzazione litoranea per 500.000 abitanti, 230.000 dei quali in abitazioni precarie. Insieme al suo centro di ricerca alla Columbia, la urban think tank di Caracas Slum Lab sta riattrezzando l'area a rischio di Grotão/Paraisópolis per conto del suo assessorato, puntando sulla prefabbricazione, l'aggiornamento culturale, la metodologia e lo sviluppo locale. Negli anni '90 alcuni abitanti delle città pensavano che bastassero le politiche sociali, altri credevano nella repressione di polizia. Oggi aumenta chi si batte contro la deprivazione dei diritti civili tra i più poveri, attuando iniziative composite. La regista Tata Amaral, il cui popolare film Antônia ha creato una nuova immagine della città per contribuire a diffondere l'autostima, ha affermato che questa città ancora giovane deve ripensare i processi della democrazia per costruire fiducia. L'urban think tank afferma che la diffusione della violenza urbana tipica della favela/barrio arriva da una società che ha perso sensibilità per la sostenibilità sociale. Solo il 40% delle nuove costruzioni di San Paolo è opera di architetti ma, quando gli architetti interpretano i bisogni comunitari, prevale una nuova sensibilità. Lo hanno sottolineato gli interventi fondamentali di Alejandro Aravena, architetto cileno che dirige Elemental e sta realizzando residenze sociali a Santiago; Alejandro Echeverri, autore di un piano urbanistico per Medellín, Colombia; Enrique Norten, con il progetto di un parco litoraneo multifunzionale in Messico; e di Slum Lab sul nuovo libro. Come ha sottolineato l'urbanista brasiliano Eduardo Roja, questa "stanza di compensazione" fondata sulla declinazione a livello locale della conoscenza creativa è di vitale importanza per rafforzare il patrimonio sociale di una città che ha 39 delegazioni municipali, un'amministrazione frammentata e "nessuna prospettiva di lungo termine". Ma il ministro dell'Ambiente Eduardo Jorge ha ribadito che il sindaco ha lavorato in modo eccellente come direttore di un'orchestra che copre ogni settore. Molti invece sono i direttori che occorrono alla sinfonia di "Urban Age", che richiede risultati coerenti sia nelle decisioni di vertice sia nelle applicazioni di base. Lucy Bullivant
Avenida Berrini, il nuovo business district di San Paolo
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Il centro di San Paolo
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Minhocao è una tangenziale sopraelevata che taglia un intero quartiere a ovest del centro di San Paolo
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La favela di Jardim Angela, nota per diversi anni come uno dei più violenti dei 96 distretti cittadini
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Paraisopolis (città paradiso), con i suoi 30.000 abitanti, è la favela più grande di San Paolo Paraisopolis
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La sopraelevata di Minhocao
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