Bere con moderazione

Il video di Davide Maffei sulle Terme di Chianciano è parte di una ricerca, condivisa con Oscar Ferrari, intorno ai luoghi dall’equilibrio instabile, architetture dal glorioso passato, incapaci o disinteressate ad evolvere verso altre funzioni.

Chianciano è un avamposto lunare, una fortezza fatta di merli alberghieri a difesa della Val d’Orcia, una corona di edilizia ricettiva che ruota intorno ad un solido perno, il Parco Acqua Santa: un tempio laico consacrato alla fisiologia corporea, costruito per un ceto impiegatizio, prevalentemente romano, e per un élite abbiente, anch’essa romana, da serata danzante.

Un esempio di razionalismo che non rinuncia al gioco barocco, abbastanza opulento da permettersi di chiamare l’ing. Nervi per “affrescare” con i suoi ricami di cemento armato la cupola del salone delle feste, il perno della “macchina Chianciano”, il fulcro dell’intrattenimento musicale che odorava di vermouth e morbide percussioni. Un mondo popolato da impiegati ministeriali e produttori cinematografici, soubrette del varietà e sottobosco papalino. E non stupisce di immaginare una coppia di suore passeggiare nel silenzio pomeridiano, forse per l’incedere languido del rito dell’abbeverarsi, forse per le reminiscenze vaticane (vedi alla voce sala Nervi) o forse per qualche eco fellininano, che la leggenda vuole abbia qui preso spunto per le ambientazioni termali di 8 e Mezzo; verità o favola da pro loco poco importa, l’atmosfera che regna è la stessa, si beve acqua e si respira nostalgia, la stessa che respira il fotografo “autorizzato Kodak” col portfolio da bacheca ingiallito, la stessa che respira la plastica rossa sbiadita delle sedie del parco e dell’imponente e protervo bancone del bar che sorregge solo qualche tazzina vuota. E l’età di mezzo di allora è diventata la terza di oggi, senza più gettoni per la cabina telefonica.

  Davide Maffei (1982) vive a lavora a Modena. Laureato in Ingegneria Ambientale, è cofondatore della Gilson Productions nel 2007, troupe operativa nel mondo dei cortometraggi. Dal 2013 si dedica ai documentari a tema architettonico e dirige il suo primo lungometraggio “Villaggio Eni. Un piacevole soggiorno nel futuro”, presentato in diversi festival, tra cui Milano Design Film Festival nel 2014.