Domus 1037 è in edicola: “La natura al centro del progetto”

Una ricerca propone un metodo per calcolare i benefici dell’inserimento del verde in città, l’albero come nuova tipologia di torre, la crescita creativa di Città del Capo grazie a Design Indaba. Sfoglia la gallery e scopri tutti i contenuti del numero di luglio.

Questo numero di Domus è intitiolato “Funziona!” e indaga il tema della natura nel progetto. Nel suo editoriale Winy Maas racconta come spesso gli architetti che portano il verde nelle loro costruzioni – sulle facciate o sui tetti – siano accusati di greenwashing, cioè di utilizzarlo per fini commerciali. Primo fra tutti il Bosco Verticale di Stefano Boeri Architetti, progetto molto criticato ma, come ci tiene a sottolinerare Maas, bisogna ricordare che “la data effettiva di completamento di un bosco verticale va fissata solo dopo che esso ha avuto la possibilità di crescere”.

La copertina del numero 1037 è un tuffo in questi scenari e presenta la ricerca di The Why Factory, Green Dip, che studia i benefici e costi dell’inserimento del verde in città. Che cosa accadrebbe se coprissimo di verde Hong Kong o San Paolo? Quanta anidride carbonica verrebbe assorbita ogni anno?

Gli architetti collaborano con botanici e scienziati per poter coltivare una nuova natura urbana e proporre una città fertile. Troviamo esempi di questo in Giappone, dove nell’Atelier Tenjinyama piante e arbusti crescono dal pavimento in terra battuta. A Singapore, il Kampung Admiralty è stato pensato per la generazione senior, e accoglie un rigoglioso parco pubblico.

A Shenzen, in Cina, gli interventi urbani di Node Architecture & Urbanism uniscono spazi verdi e abitati. Il Vanke Design Commune di Liuxiaodong è un progetto di spazi che si sviluppano sia al di sopra con parchi e aree ricreative sia al di sotto del suolo con uffici e servizi pubblici. L’Albero Bianco è una nuova tipologia di torre a Montepellier e rappresenta l’incontro fra culture diverse che vogliono cambiamenti positivi.

Nell’articolo “Le nuove capitali mondiali” si racconta come i colli di bottiglia planetari stiano diventando poli di attrazione e nuove centralità urbane: Panama, Gibilterra, Suez, Malacca stanno crescendo con modalità alternative di urbanizzazione. Una trasformazione inattesa in una zona centrale di San Paolo, invece, offre una “passeggiata pubblica“ culturale e ricreativa grazie all’edificio SESC 24 de Maio, progettato da Paulo Mendes da Rocha + MMBB Arquitectos.

“L’emblema dello sprawl ” si chiede se il festival musicale Coachella possa offrire un modello suburbano di agglomerazione sociale, mentre da Città del Capo Ravi Naidoo racconta Design Indaba e di come stia aiutando artisti e designer a passare dalle idee alla realtà, cambiando le città africane fisicamente e mentalmente.

Il numero include lo speciale Biennale Arte Venezia 2019, May You Live in Interesting Times, curata da Raplh Rugoff. Le opere rappresentano un’umanità derelitta o triviale, persa tra le fake news o resa violenta da un mondo sempre più paradossale. Da Sun & Sea (Marina) di Neon Realism all’intervista a Jimmie Durham, una selezione dei padiglioni  più interessanti.  

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