Mimesi, dal greco “imitazione”, è un progetto sviluppato dall’azienda Eclisse per creare coerenza e armonia tra diversi elementi nella stessa stanza. In particolare stiamo parlando dell’elemento porta: questo nuovo prodotto permette di abbinare un modello a battente strombato con uno scorrevole a scomparsa privo di finiture esterne. Il tema cardine di Mimesi è funzionalità al servizio del design, tenendo conto di quella che è necessariamente la fase di posa semplice

“Tutto nasce da una richiesta del mercato: siamo usciti un paio di anni fa con il progetto Eclisse 40, realizzato dai designer Lorenzo Ponzelli e Francesco Valentini e insignito con il Red Dot Award 2020,” racconta Patrick Da Re, che presso Eclisse si occupa di Research & Development. “Si tratta del nostro telaio top di gamma in alluminio anodizzato, caratterizzato da una strombatura a 40 gradi. La necessità era di abbinare il modello scorrevole, nel nostro caso filo muro, con le stesse finiture di Eclisse 40. Lavorando a stretto contatto con il reparto commerciale abbiamo messo a punto un profilo che richiama le medesime caratteristiche: se in una stanza è presente il modello Eclisse 40 e nell’altra il modello Eclisse  Syntesis scorrevole, grazie a Mimesi è possibile creare un richiamo estetico, contraddistinto da un rigore formale e cromatico tra i due”.

Il profilo di Mimesi si compone di sei barre in alluminio anodizzato, da tagliare a seconda delle dimensioni del foro porta e dello spessore della parete finita, ed è realizzato in quattro finiture: bianco, bronzo chiaro, bronzo scuro e bronzo grafite. “Dal punto di vista progettuale, lo sviluppo è stato molto rapido,” spiega Patrick Da Re. “Abbiamo dovuto scartare la prima idea e rifare la matrice, perché sul fronte estetico il risultato non collimava con l’idea di partenza: abbiamo aumentato una parte del profilo per dare carattere al prodotto”.

Sull’importanza dei dettagli, quando si parla di progettualità, Da Re prosegue: “Sembra banale a dirsi, ma un accessorio così semplice svolge un ruolo centrale. Dal punto di vista tecnico, il processo di anodizzazione applicato a un elemento materico così sottile e leggero non è immediato e scevro dai rischi di deformazione: le lastre da sei metri vengono appese e immerse in vasche elettrolitiche e infine fatte asciugare”.

L'attenzione nei confronti delle tematiche ambientali, ormai imprescindibile in modo trasversale in ogni industria, è un elemento chiave nella definizione e nello sviluppo di un progetto. “Stiamo lavorando per utilizzare la vernici ad acqua, in ottica di miglioramento e perfezionamento. Un’idea che nasce soprattutto per rispondere all’esigenza di introdurre sul mercato prodotti compatibili dal punto di vista ecologico. A questo proposito abbiamo appena inaugurato un nuovo reparto di verniciatura dedicato in house, perché oggi più che mai è necessario essere flessibili e reattivi nell’intercettare le richieste e comprendere le reazioni del mercato”.