Ne Le onde della luce, Rabindranath Tagore, uno dei poeti più celebri dell’India, evoca una visione del Paese fatta di armonia, fluidità, colore e luce. Ci siamo ispirati a questa stessa visione dell’India: imparare dal suo passato, comprendere il suo presente e sognare il suo futuro. Questa la filosofia che ha guidato la creazione dell’Aeroporto Internazionale di Navi Mumbai (NMIA). Il progetto di Zaha Hadid Architects diventerà il secondo hub dello Stato del Maharashtra, offrendo un’alternativa efficiente come porta d’ingresso alla città, aumentando in modo sostanziale la capacità di trasporto della regione, in risposta alla crescente domanda di una delle economie più dinamiche dell’India. Il progetto è stato sviluppato e realizzato attraverso una partnership pubblico-privata (PPP) tra il Governo del Maharashtra e Adani Airports, che ha sostituito GVK come partner privato durante le fasi di sviluppo. Il Terminal 1 è stato inaugurato nell’ottobre 2025 dal Primo Ministro dell’India, Sri Narendra Modi.
Accogliere il mondo con un fiore
Come un loto che si apre alla luce, il nuovo aeroporto di Navi Mumbai accoglie i passeggeri in un’architettura fluida, con i terminal che si sviluppano come petali e guidano il viaggio attraverso un percorso armonico.
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- Cristiano Ceccato de Sabat
- 05 dicembre 2025
Mumbai e l'aviazione
Fin dagli anni ’30, con la base RAF Santacruz e poi con l’apertura dell’aeroporto di Santacruz nel 1946, il trasporto aereo a Mumbai ha vissuto una crescita costante e vivace. Ciò è dovuto in gran parte alla posizione strategica della città, situata a metà strada tra l’India settentrionale e meridionale e tra l’Europa e l’Estremo Oriente. La rapida ascesa economica del Paese e la crescente domanda di traffico aereo hanno reso necessaria la creazione di una nuova infrastruttura in grado di sostenere la crescita futura e di consolidare il ruolo di Mumbai come crocevia dell’aviazione asiatica. L’ambizione e la scala del progetto mirano a rafforzare la proiezione globale dell’economia, della cultura e della presenza dell’India, e a consolidare il ruolo di Mumbai come principale snodo aereo tra le Americhe, l’Europa, l’Asia e l’Australasia: un vero hub globale.
Bombai experience
La Bombay experience si può descrivere come uno stato d’animo: uno stile di vita modellato da una storia ricchissima, da molteplici religioni, da una popolazione variegata e da un ritmo di vita frenetico e gioioso. Tutto ciò crea una diversità culturale unica e un’atmosfera quasi onirica, la stessa che incontrano i visitatori nei film di Bollywood. Per questo, NMIA non deve riflettere una singola destinazione, ma offrire un livello di emozione, ricchezza e vitalità pari a quello che il viaggiatore vivrà entrando nella città di Mumbai. Allo stesso tempo, come porta globale del XXI secolo, l’aeroporto deve garantire standard di servizio passeggeri pari o superiori a quelli dei terminal più moderni del mondo. Il design deve essere rappresentativo, una sublimazione delle esperienze, dei suoni, dei colori e della varietà culturale di Mumbai e del Maharashtra.
Concept architettonico
Il progetto dell’aeroporto NMIA prevede la realizzazione di un complesso con due piste e tre terminal, articolato in tre fasi distinte — ognuna dedicata alla costruzione di un terminal diverso. Le forme fluide del fiore di loto, uno dei simboli nazionali dell’India, ispirano il progetto: i petali si svelano gradualmente man mano che i visitatori attraversano l’area. I volumi del Terminal 1 e del futuro Terminal 3 sono orientati verso l’asse principale di accesso, accogliendo i passeggeri nella complessa struttura centrale. In questo modo si crea una sequenza di spazi sul lato terra, dove la morfologia dell’aeroporto si rivela progressivamente. La geometria asimmetrica dell’area antistante il Terminal 1 trasmette un senso dinamico di scoperta durante l’avvicinamento all’edificio. La struttura sembra emergere dal terreno, in armonia con il paesaggio circostante, in un equilibrio delicato tra solidità e leggerezza.
Come un loto che si apre alla luce, il nuovo aeroporto di Navi Mumbai accoglie i passeggeri in un’architettura fluida, con i terminal che si sviluppano come petali e guidano il viaggio attraverso un percorso armonico.
La silhouette ondulata e continua, riconoscibile al primo sguardo, definisce la facciata e conferisce all’edificio un linguaggio di elegante semplicità. Salendo sulle rampe, l’edificio si apre per accogliere i visitatori e offrire loro un riparo. La forecourt funge da punto di incontro principale sia per i passeggeri sia per gli accompagnatori non muniti di biglietto, che non possono accedere all’interno del terminal. All’interno, le colonne scultoree reinterpretano in chiave architettonica la sovrapposizione dei petali di un fiore. Questi elementi strutturali si integrano con un sistema di lucernari che scandisce ritmicamente il percorso attraverso il terminal, guidando intuitivamente i passeggeri dal lato terra alle aree di imbarco.
Geometria, luce e struttura
Il Terminal 1 è stato progettato all’insegna della semplicità. L’edificio si sviluppa su due soli piani principali contigui — partenze e arrivi — con un numero minimo di cambi di livello. Questo garantisce un layout compatto ed estremamente efficiente, riducendo al minimo le distanze di percorrenza. Tale configurazione lineare offre ulteriori vantaggi: un sistema bagagli semplice e funzionale, e la possibilità di creare un’esperienza coinvolgente per i passeggeri. Il design integra una flessibilità strutturale che lo rende resiliente. L’attenzione si concentra sul corpo centrale (Head House), visibile da lontano come un gioiello incastonato nella “corona” del terminal. I pier, in contrasto, seguono un design modulare semplice che valorizza il ruolo centrale della Head House, che sembra fluttuare sopra di essi, pur mantenendo un’armonica integrazione visiva. Il tetto è sostenuto da 12 colonne ispirate alla sovrapposizione dei petali di loto. Le aperture presenti in queste colonne permettono alla luce naturale di filtrare negli spazi sottostanti, accompagnando il percorso dei passeggeri e offrendo un senso di direzionalità e orientamento.
La Bombay experience si può descrivere come uno stato d’animo: uno stile di vita modellato da una storia ricchissima, da molteplici religioni, da una popolazione variegata e da un ritmo di vita frenetico e gioioso.
Lucernari lineari lungo il soffitto diffondono la luce in tutto l’edificio: come nei petali del loto, la brezza che attraversa le colonne contribuisce a modulare la luminosità naturale. Lato landside, il tetto dell’edificio si increspa e si piega per portare luce naturale nelle aree di accesso del terminal, mentre lato airside una silhouette semplice ma riconoscibile accoglie i passeggeri in arrivo. La facciata vetrata inonda di luce naturale la lounge delle partenze, offrendo ampie vedute sull’area di volo. Il NMIA raggiunge la sua piena espressione fisica attraverso un’attenta scelta di materiali, texture e colori. I materiali utilizzati per il rivestimento del tetto rispondono non solo a esigenze estetiche, ma anche alle sfide climatiche di Mumbai, dove si alternano otto mesi di clima secco e polveroso a quattro mesi di piogge monsoniche intense.
Un aereoporto sostenibile
NMIA mira a essere un modello di principi low carbon, andando oltre le migliori pratiche internazionali. L’efficienza energetica e la sostenibilità sono al centro del progetto, che integra concetti come tetti traspiranti passivi, sistemi attivi di gestione energetica, uso ottimale degli spazi, selezione accurata dei materiali e adattamento alle condizioni climatiche locali e stagionali. L’obiettivo è fare del NMIA il principale Green Hub dell’India. Il successo del nuovo Terminal 1 dipende anche dalla sua capacità di attrarre investimenti e favorire lo sviluppo delle imprese locali. Il nuovo complesso centrale offrirà una combinazione unica di ampie aree disponibili, un nodo intermodale di livello mondiale con collegamenti sostenibili a un vasto bacino d’utenza nazionale e internazionale, e infrastrutture aeronautiche all’avanguardia che rispettano i più elevati standard ambientali.