Philippe Daverio e Milano

Studioso, critico, docente universitario, curatore e mercante d’arte: Philippe Daverio.

Un personaggio carismatico che con i suoi tondi occhiali e l’immancabile papillon è stato capace d’ imprimersi nell’immaginario comune non solo come storico dell’arte generoso ed eccentrico, ma come traduttore dei linguaggi dell’arte con un’immediatezza e un'originalità disarmanti. Assessore alla cultura per la città di Milano dal 1993 al 1997 Daverio contribuì alla realizzazione di grandi mostre, tra le quali “Alexej von Jawlensky”, “Da Monet a Picasso”, “Richard Avedon”, “Omaggio a Leo Castelli”, animando la città di eventi pubblici sempre stravaganti. Come non ricordare la sua lunga battaglia per il restauro e la restituzione di Palazzo Citterio ai cittadini di Milano e ai tanti turisti che vedranno finalmente nel 2022 l’apertura di un unico polo museale che avrà il nome di “Grande Brera”: 6.500 metri quadrati di spazio che ospiteranno le collezioni del 900 della Pinacoteca di Brera. Il prossimo 20, 21, 22 e 23 Aprile, la Casa d’Aste Il Ponte, con sede a Milano nel cuore di Brera, dedicherà a questo eccentrico personaggio un’asta che vede raccolti i beni che collezionò durante la sua carriera. Spiccano un nucleo di opere legate al mondo delle Arti Decorative del ‘900 e del Design. Da un lato un colorato ed eterogeneo gruppo di vasi, a cui Daverio associa con disinvoltura e ironia gli irriverenti oggetti in vetro, marmo e ceramica concepiti da Ettore Sottsass negli anni Ottanta oppure vetrine in legno intagliato con motivi geometrici che anticipano l’Art Déco provenienti dall’arredo di Piero Portaluppi per casa Gadda. Tutti oggetti dalle epoche e provenienze più disparate a testimonianza dell’immaginario pirotecnico di un connoisseur capace di spaziare dalle arti decorative del XX secolo all’arredo d’interni di marca squisitamente milanese, fino alla cultura barocca, rinascimentale e classica, dimostrando così un interesse eclettico che lui diffondeva ad ogni latitudine. Philippe Daverio ha incarnato in qualche modo lo spirito cosmopolita e versatile di Milano e racconta la moglie  Elena Gregori Daverio “Era attorniato da oggetti curiosi, importanti, enigmatici, insoliti… che ora vanno all’incanto per sostenere la sua immensa biblioteca, che rispecchia la personalità oltre che la cultura che Philippe impersonava”.

Immagine di apertura: a partire da sinistra Ettore Sottsass "Vaso Calice", vaso in terracotta, Bitossi, Firenze 1986; Ettore Sottsass Vaso "Erinna", Memphis, Milano 1986; Ettore Sottsass Vaso "Astimelusa", Memphis, Milano 1986; al centro Andrea Zilio "Vaso a calice", Murano 2001; sullo sfondo Carmelo Nino Trovato "Ritratto di Philippe Daverio", 2021, tecnica mista su tavola (cm 50x70), firmato e datato in basso a sinistra. Courtesy Il Ponte Casa d'Aste.