Il Padiglione del Canada alla Biennale 2018

Il Canada si sdoppia tra la presenza ufficiale all’Arsenale e la riapertura del padiglione restaurato ai Giardini, con una mostra sulla sua storia.

In via del tutto eccezionale (lo ha sottolineato amichevolmente anche il Presidente Paolo Baratta) il Canada si presenta alla Biennale 2018 con due progetti: mentre la partecipazione ufficiale dedicata a Freespace si svolge all’Arsenale (è la mostra “Unceded: Voices of the Land”, curata da Douglas Cardinal), ai Giardini il vero protagonista è lo stesso padiglione.

Progettato dai BBPR, inaugurato nel 1958 e chiuso dal 2014 a causa del suo pessimo stato di conservazione, il 24 maggio di quest’anno l’edificio è stato riaperto al pubblico. Il bel restauro conservativo è opera dell’“erede” Alberico Barbiano di Belgiojoso, che si dimostra certamente più abile in questo frangente che nelle recenti, sconfortanti performance di nuova costruzione (solo pochi anni fa l’inqualificabile palazzina “sporgente” da lui progettata sui Bastioni milanesi fece giustamente gridare allo scandalo).

Img.1 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.2 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.3 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.4 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.5 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.6 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.7 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.8 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.9 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo
Img.10 Padiglione Canada, 2018. Foto Andrea Pertoldeo

All’interno del padiglione Réjean Legault, associate professor all’Université du Québec a Montréal (UQAM), con il supporto di Cammie McAtee, cura una mostra che ne sintetizza la storia in quattro capitoli: l’incarico conferito ai BBPR dalla National Gallery of Canada, per un edificio espositivo da finanziare con una piccola parte dei capitali confluiti in Italia dal Nord America, nell’ambito degli aiuti post-bellici; il progetto dello studio milanese, avvolto attorno ai due alberi già presenti sul sito, giudicati intoccabili dalla soprintendenza; la vita del padiglione, che in sessant’anni ha ospitato quaranta mostre; infine, il restauro.

Img.1 Padiglione Canada, 1957 o 1958. Foto NGC
Img.2 Padiglione Canada, 1957 o 1958. Foto NGC
Img.3 Padiglione Canada, 1957 o 1958. Foto NGC
Img.4 Padiglione Canada, 1957 o 1958. Foto NGC
Img.5 Restauro del Padiglione Canada, Primavera 2017, National Gallery of Canada, Ottawa. Foto Francesco Barasciutti
Img.6 Restauro del Padiglione Canada, Primavera 2017, National Gallery of Canada, Ottawa. Foto Francesco Barasciutti
Img.7 Padiglione Canada, 1957 o 1958. Foto NGC
Img.8 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.9 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.10 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.11 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.12 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.13 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela
Img.14 “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion”, veduta della mostra, Biennale Architettura di Venezia 2018. © National Film Board of Canada 2018, foto Katerine Giguère & Jean-Marc Abela

“Canada Builds/Rebuilds a Pavilion” è a tutti gli effetti una mostra di storia dell’architettura, presenza inaspettata e certamente un po’ spaesata in un contesto come quello della Biennale, dove l’attualità domina sulla retrospettiva. D’altra parte, per gli amanti del genere è una tappa da non perdere. Organizzata in soli sei mesi, il suo valore consiste soprattutto nel mettere per la prima volta a disposizione del pubblico una quantità sorprendente di materiali inediti, rintracciati attraverso una ricerca storica meticolosa quanto complessa. “I disegni del padiglione erano conservati allo IUAV, ma le fotografie degli eventi che vi si sono svolti erano sparse in una quantità infinita di archivi” racconta Legault, che continua: “abbiamo recuperato le immagini di ben trentanove mostre, ce ne manca solo una!”. Alla Biennale 2018, una visita al Padiglione del Canada finemente restaurato è d’obbligo; al suo interno, “Canada Builds/Rebuilds a Pavilion” è un’occasione di approfondimento che ciascuno sceglierà se cogliere o meno.

  • Canada Builds/Rebuilds a Pavilion
  • Canada
  • Réjean Legault
  • Giardini della Biennale di Venezia
  • 26 maggio – 25 novembre 2018
  • Sestiere Castello, Venezia