Cinque progetti per un “festival lineare” sul Caucaso

Con micro interventi diffusi lungo un sentiero transcaucasico di 750 km, alle Corderie Gumuchdjian Architects mira alla valorizzazione turistica sostenibile di un territorio bello e travagliato.

Gumuchdjian Architects, Tread Lightly, Venice Architecture Biennale 2018. Photo © Gumuchdjian Architects

Nel febbraio del 2017 aveva assistito a una conferenza di Tom Allen alla Royal Geographical Society di Londra. Prolifico blogger di viaggi e filmmaker, Allen raccontava della realizzazione del Transcaucasian Trail, un progetto a cui aveva partecipato in Armenia nel 2016. Insieme a un gruppo di lavoro internazionale, aveva trascorso sette mesi a esplorare e mappare i percorsi del TCT che, una volta completato, con i suoi 750 chilometri di sentieri diventerà la prima pista di lunga distanza a collegare le montagne del Caucaso tra Armenia e Georgia. Philip Gumuchdjian vi aveva subito intravisto il potenziale per realizzare un grand projet, da costruire tramite una rete di collaboratori locali.

A farlo scendere in campo sono state le sue origini armene, ma anche la voglia di strappare a possibili speculazioni di taglio commerciale l’incontaminato paesaggio montano ricco di vulcani spenti, cascate, colonne di basalto e sculture di roccia, monumenti archeologici e suggestivi monasteri. “Ho raggiunto Tom in Armenia dopo sei mesi, in agosto, per un giro di ricognizione di 25 chilometri”, racconta Philip, “per individuare un percorso culturale in grado di attrarre uno spettro ampio di ‘turisti sostenibili’ che avrebbero potuto rigenerare l’economia legata a quelle affascinanti regioni montane. Volevo creare un’alternativa alla manomorta del turismo convenzionale”. Philip è convinto che piccoli interventi in questo immenso paesaggio favoriranno l’interazione tra le persone. Il ruolo di Gumuchdjian Architects è stato quello di catalizzatori e creatori di spazi pubblici lungo l’itinerario, di luoghi nei quali le comunità locali saranno coinvolte in attività culturali.

Volevamo individuare un percorso culturale in grado di attrarre uno spettro ampio di ‘turisti sostenibili’ che avrebbero potuto rigenerare l’economia legata a quelle affascinanti regioni montane

Il progetto architettonico intende essere il motore di una rinascita di agricoltura, cucina, ospitalità, musica, poesia e arti che si basi sul trattare il territorio con rispetto. Lo spirito che lo anima è quello della minima invasione, ben espresso dal nome scelto per i cinque concept pilota pensati per il Dilijan National Park: Tread Lightly. Sono stati ideati rifugi all’interno delle rovine, un ponte fatto di funi che attraversa una gola, aree per fare il bagno vicino alle cascate, un anfiteatro scavato sul fianco di una collina, aree di sosta su un lago e case sugli alberi. Il concept allestitivo sposa la filosofia che sottende il progetto, utilizza risorse povere e riciclabili ed è studiato per dialogare con la struttura che lo ospita: i plinti su cui poggiamo i plastici sono in terra battuta locale e formalmente fanno eco alle colonne delle Corderie; i modellini del paesaggio sono scavati in cartoncino alveolare e hanno inserti in ottone; viene utilizzata un’interpretazione medievale di una mappa del mondo tolemaica per le sue qualità poetiche e mitiche, oltre che perché non politica.

Gumuchdjian Architects, “Tread Lightly”, Venice
Gumuchdjian Architects, “Tread Lightly”, Venice Architecture Biennale 2018. Photo © Gumuchdjian Architects

“Gli architetti devono lavorare a progetti in cui credono”, continua. “Siamo convinti che un percorso culturale attraverso l’Armenia possa dare a questa giovane Repubblica un nuovo obiettivo e anche uno sbocco per le nuove generazioni di creativi, oltre che generare un’immagine che possa essere riconosciuta internazionalmente. Nella nostra visione, queste cinque idee devono essere sviluppate da progettisti locali con il supporto di enti internazionali”.

Il video dell’allestimento

La presentazione in Biennale può sicuramente aiutare a dare visibilità a questo grand projet pensato per uno sviluppo graduale nell’arco di dieci anni, con uno dei progetti pilota da realizzare già nel 2019. “Stiamo suscitando interesse da parte di fondazioni private, della chiesa e del governo locali”, precisa, “combinando l’energia e le risorse provenienti dalla diaspora internazionale. Crediamo che questa operazione dovrebbe essere finanziata da capitali privati e godere della collaborazione e del sostegno del governo”. Il sogno di Gumuchdjian è creare un “festival lineare”, da affiancare alle grandi vie del pellegrinaggio come meta nazionale a sé stante.

Immagine d’apertura: foto Ste Murray

Titolo:
Tread Lightly
Curatori:
Gumuchdjian Architects
Luogo:
Arsenale, Biennale di Venezia
Date di apertura:
26 maggio – 25 novembre 2018
Indirizzo:
Campiello Tana, 2169/F, Venezia
Tom Allen:
tomsbiketrip.com
Transcaucasian Trail:
transcaucasiantrail.org

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