Guida aggiornata alla Biennale di Architettura di Venezia 2021

Una selezione dei nostri padiglioni preferiti tra Arsenale, Giardini ed eventi collaterali (solo di architettura) e una guida pratica su come visitarla.

Dopo averla visitata proponiamo una selezione dei padiglioni da vedere alla Biennale di Architettura di Venezia 2021, curata da Hashim Sarkis, dal titolo “How will we live together?”. L’esclusione di certi padiglioni, come Italia o Germania, dipende principalmente dalla difficoltà di fruizione, con allestimenti quasi respingenti.

Se da un lato questa Biennale è scenograficamente suggestiva, dall’altro la volontà di inserire più storie possibili l’ha resa caotica, e frammentata: a posteriori viene da pensare che sarebbe stato bello veder messa in pratica la “togetherness”: cos’avremmo visto se tutti questi grandi nomi avessero lavorato a un progetto collettivo? Un tentativo è stato il Curators Pavilion, un processo di confronto tra curatori che però è rimasto, chiaramente, nella pura sfera teorica. Per quanto riguarda i Padiglioni Centrali il suggerimento è quello di avanzare lentamente e rilassatamente, perché molte delle tematiche affrontate meritano attenzione, nonostante l’interfaccia difficile.

Infine, chi ha vinto il Leone d’Oro? Lo sapremo lunedì 30 agosto 2021, con una giuria di quasi solo donne presieduta da Kazuyo Sejima. La data è stata posticipata rispetto al tradizionale sabato di apertura per venire incontro a quei partecipanti che non sono riusciti a completare gli allestimenti in tempo a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia (ad esempio Perù).

Padiglione Centrale, Corderie, Arsenale. Biennale di Architettura di Venezia 2021. Foto Marco Menghi
Padiglione Centrale, Corderie, Arsenale. Biennale di Architettura di Venezia 2021. Foto Marco Menghi

Venendo alle questioni pratiche, per una visita ottimale è bene evitare di andare al mattino presto, soprattutto nel fine settimana, per via delle infinite code per entrare ai Giardini e all’Arsenale, allungate dai controlli serrati dovuti al Covid. Una volta dentro, e con le dovute dispersioni, i flussi saranno invece assolutamente sostenibili poiché, di fatti, ci sono pochissimi visitatori a Venezia: in pausa pranzo non c’è nessuno.

Attenzione agli spostamenti in vaporetto che hanno gli accessi a bordo contingentati e lasciano salire a bordo pochissime persone nelle tratte più battute (oltre agli scioperi recenti che hanno destabilizzato la programmazione): meglio spostarsi a piedi. Gli eventi collaterali devono essere tutti prenotati per tempo e così anche i posti a sedere nei ristoranti e nei bàcari, soprattutto nei sestieri più battuti di Santa Croce, San Polo e San Marco. Più liberi Castello, Cannaregio e Dorsoduro. In una seconda guida proporremo gli eventi collaterali legati a design e arte. Sfoglia la gallery per scoprire i padiglioni.

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