Oliver Elser, Peter Cachola Schmal, The Architectural Model. Tool, Fetish, Small Utopia, Scheidegger & Spiess, Zurigo 2012 (pp. 362; € 70,00)
Pyo Mi-young, Construction and Design Manual, Architectural Models, DOM Publishers, Berlino 2012 (2 volumi; pp. 1.000; € 80,00)
Grazie alle recenti stampanti tridimensionali sempre più affidabili, la fisionomia dei modelli d'architettura sta radicalmente cambiando. Così come i disegni d'architettura richiedevano, nel corso del processo progettuale, un rapporto fisico del progettista con il progetto, anche il modello era espressione fisica di concetti e di idee, che prima di tutto assumevano la forma di oggetti reali fatti a mano. Nel processo di costruzione del modello vengono alla luce molti problemi concettuali del progetto, si pongono nuove domande sui rapporti spaziali, sulle proporzioni, sulle prospettive e perfino sul processo costruttivo. Con le stampanti tridimensionali questo rapporto fisico è interrotto. La stampante usa informazioni digitali e le traduce direttamente in un processo di riproduzione meccanica, i modelli possono assumere varie funzioni e vari aspetti: dai fogli di carta spiegazzati come primo abbozzo a maquette molto costose e particolareggiate, destinate alla presentazione e appositamente fatte per sedurre il futuro committente.
I modelli si possono costruire rapidamente, con materiali poco costosi e a qualunque scala. Due libri recenti analizzano da vicino metodi e potenzialità della modellistica contemporanea e della sua storia. The Architectural Model. Tool, Fetish, Small Utopia è il catalogo di un'appassionante mostra al Deutsches Architektur Museum di Francoforte, che comprende alcuni dei capolavori della collezione del museo, ma presenta anche un gran numero di modelli esemplari da collezioni internazionali.


Una delle maggiori sorprese è stata la scoperta che il famoso modello della Torre Einstein di Erich Mendelsohn, appartenente alla collezione dell'architetto e acquisito nel 1988, non è l'originale, ma una replica più tarda. La descrizione della ricerca è un affascinante esempio di come un museo possa svelare al pubblico i propri segreti.
Con altri saggi sui modelli sperimentali di Frei Otto, su quelli di Herzog & de Meuron (e altri), è chiaro che questo libro diventa un'importante pietra miliare per future ricerche. La maggior parte del libro è dedicata a presentare gli 89 modelli in mostra e trae valore dalla descrizione particolareggiata di ciascun modello e dalle straordinarie fotografie, per la maggior parte realizzate appositamente dagli originali per questa pubblicazione.
Nel processo di costruzione del modello vengono alla luce molti problemi concettuali del progetto, si pongono nuove domande sui rapporti spaziali, sulle proporzioni, sulle prospettive e perfino sul processo costruttivo



