Das Institut, magazine d'artista

Il duo di artiste tedesche Kerstin Brätsch e Adele Röder ridisegnano il Ringier Annual Report 2010. Tra moda, sistema dell'informazione ed economia dell'arte.

Das Institut: Ringier Annual Report 2010, Edited by Beatrix Ruf, JRP|Ringier, Zurich 2011 (pp. 192, US $24.95)

Chi è Kerstin Bratsch? Perché il nome di Das Institut e quello della giovane artista tedesca luccicano, cangianti, sulla copertina di una rivista di moda vietnamita come "Thoi Trang Tre"? Chi ha disegnato quel set di unghie decorate allegato al magazine? E ancora, in che modo questo apparentemente comune prodotto editoriale ha una relazione con la casa editrice d'arte JRP|Ringier di Lionel Bovier?

La trama appare ben intrecciata, sfogliando il magazine le molteplici identità che lo compongono si rivelano. Per sciogliere l'enigma ed iniziare a rispondere ad alcune delle domande forse è necessario elencare una serie di dati. Ringier AG è uno delle aziende leader mondiali nel mercato dell'informazione. Multinazionale con sede a Zurigo, la compagnia gestisce brands e testate nel mondo della carta stampata, del web, della televisione e nei segmenti in espansione dell'informazione mobile digitale. Il portfolio del Ringier Group abbraccia svariati domini editoriali e tutti i sistemi di distribuzione di contenuto.

Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.

Ogni anno l'azienda pubblica il resoconto sugli affari in un volume. Da qualche stagione l'opera è a cura di Beatrix Ruf — direttrice di Kunsthalle Zurich, nonché curatrice di Ringier Collection — che l'ha trasformato in un artist book in grado di mescolare sapientemente la lista dei dati economici e le relazioni sugli affari, con i contributi visivi di artisti come Richard Prince, Fischli/Weiss, Josh Smith e John Baldessari.

Chiamate a lavorare sull'edizione del 2010 del rapporto Kerstin Brätsch e Adele Röder decidono di ibridare alcuni formati editoriali e fondere e mescolare il Report sul mercato della compagnia con le pagine di un magazine di moda e costume vietnamita, appunto "Thoi Trang Tre", non a caso uno dei prodotti di punta del portfolio dell'azienda sul mercato Asiatico. Non si tratta quindi semplicemente di una strategia editoriale di tipo parassitario, ma un astuto sistema per mettere in gioco le molteplici identità utilizzate dalle artiste nella loro pratica e trasformare il prodotto in un meccanismo a scatole cinesi ambiguo e seducente in cui artista cliente e committente si confondono.

Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.

Le fila del racconto iniziano a svolgersi. Le due artiste – di base a New York e in mostra in questi giorni negli spazi curati da Bice Curiger per la Biennale di Venezia – si intrufolano tra le sezioni del magazine pubblicato a Ho Chi Min City: sulla copertina, in un'intervista della sezione "Faces" e nella main section della sezione "Style" presentando e indossando personalmente la linea di QUASI-FASHION "SchröderLine" da loro recentemente prodotta per Das Institut. Ora è forse necessario sciogliere un ultimo nodo per dispiegare per interezza il progetto. Che cos'è dunque Das Institut? Formalmente DI è un'agenzia di import/export fondata nel 2007 dalle due artiste la cui collaborazione si struttura nella produzione, manipolazione e scambio di strategie di diffusione di immagini ed informazioni. Kerstin e Adele stesse definiscono la loro agenzia come un personaggio che interpreta vari ruoli, una stanza senza finestre, un giardino pubblico ostruito alla vista da alcune veneziane semichiuse: DI significa "non conoscere il proprio stesso nome", costruire un'identità multipla di produzione e, in modo sottile, minare la nozione stessa di artista all'interno del sistema.

In un sistema dell'arte altamente mercificato, all'interno del quale l'unica arma di comunicazione sembra sia quella della costruzione di una certa riconoscibilità dell'opera, del prodotto, Brätsch e Röder praticano intenzionalmente il camouflage come strategia, si nascondono tra le pieghe del sistema dell'arte e dell'informazione.
Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.

Das Institut produce templates, stencils, patterns e immagini che migrano da un dominio ad un altro. Nel caso di questo Artist Magazine il marchio e motivo grafico che domina l'intera opera – un nastro piegato e colorato - come un piccolo parassita, si trasferisce dalla linea di moda presentata nel magazine vietnamita, al disegno delle unghie finte allegate, ai diagrammi economici del report annuale di Ringier inserito in "Thoi Trang Tre", fino all'ultima sezione che chiude le pagine del volume: una sequenza di grafici che fotografa il bilancio economico del lavoro di Kerstin stessa come artista negli ultimi 3 anni.

Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.

Alcuni dei dipinti di Kerstin Brastch possono diventare stickers o decalcomanie. Icone grafiche o piccoli lavori a maglia possono cambiare scala e ridistribuirsi attraverso stampe o altri progetti editoriali. In un sistema dell'arte altamente mercificato, all'interno del quale l'unica arma di comunicazione sembra sia quella della costruzione di una certa riconoscibilità dell'opera, del prodotto, Brätsch e Röder praticano intenzionalmente il camouflage come strategia, si nascondono tra le pieghe del sistema dell'arte e dell'informazione. E come Alice e Kerstin stesse sostengono, rendere un servizio di "Import/Export" significa non a caso lavorare in una sezione del mercato finalizzato allo scambio e alla ridistribuzione, svolgere una pratica al limite tra molti mondi, le cui processualità e dinamiche non sono spesso molto trasparenti, attraverso catene di attori sul mercato che il cliente il più delle volte non conosce mai. Francesco Garutti

Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.
Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.
Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.
Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.
Doppie pagine da Das Institut: Ringier Annual Report 2010, di Kerstin Brätsch e Adele Röder.