Atlas of the Conflict

La storia del conflitto israelo-palestinese attraverso carte e grafici che visualizzano le trasformazioni dell'area.

Atlas of the Conflict. Israel-Palestine, Malkit Shoshan, grafica di Joost Grootens, 010 publishers, Rotterdam 2010 (480 pp, € 34.50)

Il libro di Shoshan è un affascinante tentativo di mostrare e raccontare la storia del conflitto israelo-palestinese attraverso l'uso di carte e grafici che permettono di visualizzare le trasformazioni territoriali, politiche e demografiche dell'area. L'atlante è costituito da oltre 500 mappe e diagrammi ed è diviso in dieci capitoli che si concentrano su diversi temi: il confine, la costruzione del muro, gli schemi e le tipologie di insediamento, le trasformazioni demografiche, la proprietà terriera, il controllo delle risorse idriche, la progettazione territoriale, l'importante (e strategico) patrimonio culturale e archeologico dell'area e un focus sulla città contesa di Gerusalemme. In coda alla parte cartografica l'autore ha raccolto definizioni, storie, eventi, informazioni tecniche, ritratti e immagini in una sezione chiamata 'lessico', che completa e arricchisce le mappe. A questa si aggiungono altri due capitoli che trattano l'avvicendamento degli eventi storici e la negoziazione dei confini e della gestione territoriale. Queste ultime parti riportano informazioni provenienti da diverse fonti (tra cui wikipedia) che vengono presentate in modo acritico dall'autore, il quale in apertura del libro si dichiara non sempre in accordo con le fonti.

Tutte le carte e le sezioni del volume sono collegate tra loro attraverso un sistema di link multipli che permette di passare dalla visualizzazione grafica alle informazioni testuali e viceversa, con l'obiettivo, non sempre semplice, di creare connessioni tra le diverse parti senza ricorrere a un ordine lineare.
Il lavoro di ricerca di archivio, sistematizzazione e rappresentazione grafica portato avanti da Shoshan costituisce indubbiamente uno sforzo notevole e originale: il conflitto israelo-palestinese si fonda sul controllo del territorio e della distribuzione della popolazione, sulla gestione delle risorse naturali e sul fragile equilibrio demografico tra ebrei e palestinesi. Di conseguenza l'uso di mappe rappresenta un modo efficace e di forte impatto per descriverlo e raccontarlo. Inoltre, le carte permettono di visualizzare facilmente le trasformazioni che dal 1947 a oggi hanno investito i confini che separano Israele dai Territori Palestinesi, così come l'evoluzione della costruzione del muro di separazione, gli spostamenti dei due gruppi etnici e il processo di insediamento ebraico nei Territori.
Ciò nonostante, i geografi che si occupano della cosiddetta cartografia critica ci hanno insegnato che non esistono mappe neutrali e che la rappresentazione del territorio crea un legame tra la conoscenza geografica e il potere. Le carte contenute nel libro di Shoshan cercano di mostrare "le cose come stanno" nella loro evoluzione temporale, ma non possono essere considerate neutrali, anche perché trattano temi che hanno a che vedere con l'appartenenza etnica (non sempre di facile definizione) e si rifanno a dati raccolti principalmente dalle autorità israeliane. Le carte politiche prodotte durante la guerra in ex Jugoslavia sono un esempio di come rappresentazioni apparentemente neutrali spesso nascondono volontà politiche e sottendono relazioni di potere. Sarebbe stato quindi auspicabile un ulteriore sforzo che prevedesse la possibilità di una lettura critica delle carte e che evidenziasse gli inevitabili limiti della riproduzione del territorio sulla carta. A questo proposito, alcune delle mappe presenti nel volume contengono dati estremamente utili e interessanti, ad esempio, sulla posizione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania ma non sono arricchite da informazioni sulla configurazione territoriale (rilievi, vallate, corsi d'acqua ecc.) che aiuterebbero a comprendere le motivazioni di determinate scelte di posizionamento degli insediamenti, nonché la loro ricaduta sul territorio circostante.
L'operazione compiuta da Shoshan riporta comunque in primo piano l'importanza della dimensione territoriale di un conflitto estremamente complesso su cui si è scritto e si continua a scrivere moltissimo. Gli esperti della vicenda israelo-palestinese troveranno informazioni utili e la possibilità di visualizzare in modo sincronico diversi dati e aspetti relativi al conflitto; per i meno esperti può essere un modo originale, e indubbiamente coraggioso, di approcciare un tema di difficile divulgazione senza spiegazioni o interpretazioni preconfezionate, da affiancare magari a un testo storico che integri e renda più leggibili le carte. Anna Casaglia

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