di Enrico Morteo
Gio Ponti. Le Navi.
Il progetto degli
interni navali 1948-1953, Paolo Piccione, presentazione di Lisa Licitra Ponti,
Idea Books, Viareggio 2007
(pp. 216, €45,00)
L'interesse di Gio Ponti per l'arredamento
di navi e transatlantici risale alla seconda
metà degli anni Venti. Cresciuta in quel
periodo per effetto di un potente flusso
migratorio, la flotta commerciale italiana si
presenta progettualmente aggiornata, ma
formalmente restia a mostrare nei propri
allestimenti interni il valore della nave
quale complessa costruzione moderna.
Ponti coglie subito con lucidità la
contraddizione esistente fra l'avanzata
tecnologia di un moderno transatlantico e
la consuetudine a ricorrere a ridondanti
mascheramenti decorativi, oltretutto
ancora sostanzialmente eclettici, spesso
influenzati se non addirittura ricalcati su
modelli stilistici del passato.
Sulle pagine della neonata Domus Ponti
avvia con forza la sua campagna a
sostegno del rinnovamento del progetto
italiano, e l'arredamento navale è tema
ricorrente tanto dei suoi strali quanto dei
suoi entusiasmi. Ponti è affascinato
dall'universo navale, che gli appare come
un laboratorio perfetto, nel quale – quasi
lavorando in vitro – procedere alla ricerca
di una modernità italiana.
Pur avendo all'attivo alcune
collaborazioni con l'architetto Pulitzer
Finali, certo il più famoso architetto navale
italiano di quegli anni, Ponti non riesce ad
ottenere un incarico in prima persona nei
15 anni che precedono lo scoppio del
secondo conflitto mondiale.
Solo dopo la guerra, quando si tratta di
ricostruire o riconvertire una flotta
decimata dal conflitto, Ponti riuscirà ad
ottenere i suoi primi incarichi di progetto.
Moderno nel pensiero quanto
irrimediabilmente innamorato dell'idea
stessa della decorazione sulla scia di un
atteggiamento che risale a Hoffmann,
Moser e in generale alla secessione
viennese, Ponti agisce come un regista
che riunisce attorno a sé una composita
compagnia di artisti, amici, collaboratori. I
suoi progetti per 6 navi sono un vero
trattato sul tema della decorazione
contemporanea, ma arrivano quando la
grande stagione dei transatlantici volge al
termine.
Conscio di questi limiti, Ponti trasforma
queste occasioni in una vera e propria
ricerca sul tema degli interni domestici,
gettando le basi della moderna cultura
italiana dell'abitare. Lo studio dei materiali
(dove la ceramica convive felicemente
con il vetro e l'alluminio), le soluzioni di
illuminazione, le riflessioni sul tema dei
soffitti necessariamente ribassati, lo
studio della cabina come analogo della
camera da letto borghese sono altrettanti
capitoli di questo felice percorso. Anche i
mobili sono sottoposti a radicale
revisione: nuove tipologie, ma soprattutto
un moderno approccio alla grande serie,
resa possibile dall'entità delle commesse,
per una evoluzione che coinciderà con la
definitiva maturazione dell'industria
italiana dell'arredamento.
Paolo Piccione attraversa con rara
competenza questa storia allo stesso
tempo affascinante e complessa. Il
volume è chiaro nella sua impostazione,
facendo seguire ad una esauriente
introduzione generale la lettura puntuale
dei singoli progetti realizzati da Ponti.
Eccellente la scelta dei materiali
iconografici, sia le foto delle realizzazioni
che i disegni preparatori dei concorsi e
dei progetti, che dimostrano come
l'autore sappia muoversi fra le ambizioni
dei desideri e le necessità del fare.
Un libro insolitamente completo, che
soddisfa chi vuole semplicemente guardare le figure ma anche chi volesse
provare a capire una stagione tanto breve
quanto folgorante della cultura
progettuale italiana.
Enrico Morteo Architetto
Nostalgia del transatlantico
Gio Ponti. Le Navi. Il progetto degli interni navali 1948-1953, Paolo Piccione, presentazione di Lisa Licitra Ponti, Idea Books, Viareggio 2007 (pp. 216, €45,00) L'interesse di Gio Ponti per l'arredamento di navi e transatlantici risale alla seconda metà degli anni Venti, è affascinato dall'universo navale, che gli appare come un laboratorio perfetto, nel quale – quasi lavorando in vitro – procedere alla ricerca di una modernità italiana.
View Article details
- 05 febbraio 2008