Makr Shakr: uno sguardo da vicino al bar robotico di CRA

Lanciato nel 2014, è appena arrivato a Milano e Londra. È questo il futuro dei bar?

Makr Shakr Foto Marco Beck Peccoz

Sulla terrazza all'ultimo piano del View Hotel, che - come dice il nome - ha decisamente “quite a view”, affacciandosi sull'epicentro di Milano, il Duomo e la sua Piazza, in una calda serata estiva tutti guardano il bar. No, nessun barman sta dando spettacolo con tecniche acrobatiche degne di Tom Cruise in Cocktail. E non è nemmeno la voglia di un drink ghiacciato che attira lo sguardo, ma la danza precisa dei due bracci meccanici di Makr Shakr, il bar bionico lanciato nel 2014 da Carlo Ratti Associati e che qui è appena stato inaugurato qui, dopo 5 giorni di montaggio. Negli ultimi anni, i bracci robotici di Makr Shakr hanno servito oltre 1 milione di cocktail, con record di 800 a notte. Si tratta di un sistema di bar completamente automatizzato e intelligente, con bottiglie appese al soffitto - fino a 150 -, una ghiacciaia integrata e persino un bancone, dove i clienti ritirano le bevande, anche personalizzate, ordinate con un'app dedicata, che si collega direttamente al cervello artificiale del bar.

Makr Shakr a Milano

Dopo il Bionic Bar, che ha servito cocktail su navi da crociera Royal Caribbean, in centri commerciali e hotel a livello internazionale, CRA ha lanciato Toni, il primo barista robotizzato per il mercato di massa. Quello installato a Milano è un modello aggiornato, nel quale è stata inoculata una nuova intelligenza, con i due bracci programmati per assolvere compiti diversi, mentre nella versione più vecchia facevano praticamente la stessa cosa. Qui funzionano un po' come il braccio umano, con destro e sinistro che si aiutano a vicenda, si passano oggetti, si alternano e collaborano. Il sistema attualmente è veloce (o lento) come un barista umano, ma in futuro potrebbe diventare più produttivo. Il più grande rimpianto? Makr Shakr può servire solo in tazze di plastica. E a volte si sente la mancanza di quel tocco “umano” che solo un professionista del bartending – e non un cliente che usa un'app – sa mettere in un cocktail. Ma guardare i bracci che si muovono è una gioia per gli occhi, e forse in futuro questo tipo di macchina diventerà abbastanza comune in luoghi dove il consumo “industriale” di cocktail - o vino, o birra - avviene la maggior parte delle notti, come a Karlovy lázně, il famosissimo club di Praga dove è stato installato il sistema di bar robotizzato. Versioni industriali dei bar di Makr Shakr Shakr si trovano anche a bordo di sei navi da crociera Royal Caribbean, mentre altre versioni si possono vedere negli Stati Uniti (Las Vegas e Biloxi) e in Francia. Una unità è anche al Barbican, come parte della mostra sull'intelligenza artificiale di cui Domus ha scritto qui.

Makr Shakr

Foto Marco Beck Peccoz