Brasilia Superquadra

Francesco Marini guarda alle zone residenziali di Brasilia in cui la dimensione dell’uomo è metodicamente proporzionata rispetto agli spazi e in cui la selezionata popolazione locale è cresciuta abituandosi a uno stile di vita ideale con ampi spazi pubblici e in rapporto con la vegetazione.

La terra è rossa, secca e polverosa, la vegetazione tropicale, il ritmo stagionale si mantiene preciso e uniforme: sei mesi di cielo sereno, sei mesi di piogge.

È diversa dal resto del Brasile, qua Niemeyer, a partire dalla Superquadra 108, ha progettato un villaggio-capitale seguendo delle regole e dei principi urbanistici chiari e razionali. Il piano urbanistico è meticoloso e dettagliato, studiato immaginando un futuro senza difficoltà, evitando di incorrere in tutti i problemi che caratterizzavano le vecchie e decadenti città coloniali.

Francesco Marini, Brasilia Superquadra

Oltre alla famosa e monumentale zona governativa e agli incroci a dodici corsie, Brasilia possiede un ecosistema residenziale esemplare. L’Ala nord e l’Ala sud formano un’area in cui la dimensione dell’uomo è metodicamente proporzionata rispetto agli spazi e in cui la selezionata popolazione locale è cresciuta abituandosi a uno stile di vita ideale. Uscendo dalla metropolitana, in corrispondenza di questa zona cittadina, la sensazione di distacco ed eccesso che caratterizzano il centro si trasforma in quiete e silenzio.

Francesco Marini, Brasilia Superquadra

Il primo aspetto che attira l’attenzione è l’estensione degli spazi pubblici. Non esistono cancelli e recinzioni, zone accessibili e altre inaccessibili, si può tranquillamente camminare attraverso ogni angolo, percorrere lo spazio senza interruzioni per tutta la lunghezza del quartiere. I condomini sono tutti sospesi su eleganti pilotis, privi di un ingresso frontale: vi si accede dal basso, con un ascensore, come si trattasse di una navicella spaziale. I grandi prati e la vegetazione sono un tutt’uno con gli spazi abitativi, si confondono e integrano come in un paesaggio di palafitte o di case sugli alberi, interpretando al meglio l’idea di città-giardino. Nelle intenzioni di Costa c’era la volontà di dare agli abitanti una sensazione di totale libertà. Le dimensioni, le proporzioni e la densità abitativa furono infatti concepite per trasmettere una sensazione di sicurezza e accessibilità.

Francesco Marini, Brasilia Superquadra

La quiete disarmante che si prova camminando per la città è anche visiva: niente è fuori posto, niente sembra sfuggire alla sistematica pianificazione iniziale. Difficile capire se sia dovuto all’iperprogettazione della città, allo scarso attivismo degli abitanti, o se rientri semplicemente nelle peculiarità del nuovo modo di vivere, in fondo intento originario della capitale brasiliana.

Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra
Francesco Marini, Brasilia Superquadra

  Francesco Marini, è nato a Recanati, ha studiato Design del prodotto presso il Politecnico di Milano e alla PUC Rio de Janeiro. Attualmente lavora come designer e fotografo freelancer a Milano.