Questo articolo è stato pubblicato su Domus 955, febbraio 2012

'LA Look' è un'espressione che compare all'inizio degli anni Sessanta per descrivere una serie di attitudini e tendenze che caratterizzano la città. Il look di Los Angeles è un misto di kitsch e di eleganza, di sole abbagliante e charme da film noir, di surfer e arte, di cultura dell'automobile e deserti a perdita d'occhio. È un'espressione che si carica di moltissimi significati e che parla delle diverse facce della città: Los Angeles è il regno dell'immagine. Il lavoro fotografico presentato in questa serie parte dall'analisi dei suoi mille scenari, in cui convivono realtà e finzione, il cliché e il mai visto: Los Angeles è un carattere e il suo contrario. Le icone di Los Angeles e i suoi simboli, dalle palme alle freeway infinite, sono una presenza costante per chi cerca di descrivere la città. Questo lavoro s'inserisce nello spazio che si crea tra la realtà e l'immaginario che abbiamo di Los Angeles. Fotografare situazioni di 'natura urbana', per esempio, offre la possibilità di raccontare una natura che spezza la rigida struttura della città, o, per usare l'espressione dell'urbanista e antropologo Mike Davis, che crea "una strana coreografia del selvaggio e dell'urbano". Il clima favorevole della California del sud permette alle piante di crescere dovunque: le palme spuntano dai tombini di scarico delle strade, dalle crepe del cemento che trattengono un po' d'acqua. Un aspetto e il suo contrario, natura addomesticata e natura dirompente. La vegetazione rigogliosa del giardino botanico ripropone scenari diversi che convivono nello stesso luogo e ci fanno dimenticare che Los Angeles nasce dal deserto. Secondo David James, gli artisti che si confrontano con Los Angeles lavorano come dei registi; riconvertono le immagini della città in una narrativa che fa inevitabilmente i conti con la sua essenza, la sua mitologia, il cinema e la sua architettura fatta di spazi vuoti e di finzione. Allo stesso modo, queste immagini fanno i conti con le molteplici dimensioni della città, tenendo presente che ci sono sempre due modi per fotografare Los Angeles: uno e il suo opposto.Alessandra Prandin, Niccolò Morgan Gandolfi