Local Remodeling

L’arte pubblica in Cina è uno strumento per riconnettere materiale e spirituale, l’immaginazione e la realtà, e si basa sull’orientamento cinese alla “Real Life”, intesa come occasione per i cittadini di sperimentare direttamente l’artisticità e la bellezza della vita.

Durante il Network Research Meeting organizzato dall’Institute for Public Art (IPA) presso il Fine Arts College dell'Università di Shanghai, il Prof. Zhuo Min, Preside del Dipartimento di Urban Design all’Accademia delle Arti di Pechino, ha concettualizzato l’arte pubblica come ideologia contemporanea, produttrice di una nuova iconografia degli “spazi perduti”, nati dalla compartimentazione della città in spazi di vita, lavoro e affari e connotati dall’assenza di memoria collettiva, in un’immagine utopica della città basata sul miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti.

IAPA Cerimonia di apertura, 2013

Influenzata dalle riflessioni sulla modernità occidentale e sulla sua tripartizione temporale, ho visualizzato le città ideali rinascimentali che rappresentavano il prestigio del territorio e del loro signore attraverso la modernità urbana ma in continuità con gli studi classici, dove il futuro era immaginato secondo una prospettiva visivamente predefinita, al di là del punto di fuga. Il volto moderno e globale di Shanghai mi è apparso al buio, con i grattacieli luminescenti che riflettevano nell’acqua del fiume Huangpu le loro forme fantascientifiche, sulla terrazza di un bar alla moda del Bund, dove ho visto un paesaggio urbano sospeso nel presente e costantemente in fieri.

L’arte pubblica in Cina sembra essere sintomo e reazione di una complessa fenomenologia del presente, caratterizzata dalla conservazione dei valori culturali tradizionali e dalla rapida fase di modernizzazione che sta producendo una drastica trasformazione sociale. Nel 1991 la città di Shanghai, già nell’Ottocento denominata “Grande Atene della Cina”, ha varato riforme di liberalizzazione economica dando vita alla commistione tra pubblico e privato, alla base dell’attuale proliferazione degli spazi dedicati all'arte contemporanea. In tal senso l’attenzione per i community-led artist projects e l’affermazione del binomio arte-tecnologia, indicano una maggiore attenzione alla qualità della vita dei cittadini e al tempo stesso tempo individuano nell’arte pubblica un efficace strumento di cultural transit e di art-in-engineering [1].

Gli obiettivi affidati all’arte pubblica sono emblematici della centralità del suo ruolo: la rigenerazione dell’ambiente urbano e rurale, in cui le percezioni e le funzioni dello spazio rinnovato possono galvanizzare il pubblico di riferimento, che li interiorizza come nuovi valori del luogo; l’evocazione dello spirito del luogo, attraverso la presenza simbolica del passato e l’utilizzo di forme narrative riconoscibili dalle comunità, che rinforzano il senso di appartenenza; l’attribuzione di un’anima agli spazi ridefiniti, attraverso l’intervento sui paesaggi urbani e rurali, sulla natura e sull’ecosistema, per proteggerli e preservarli per il futuro, come nel progetto Red Ribbon in the Green Forest, realizzato da Yu Kongjian, Ling Shihong e Ning Weijing al Tanghe Park di Qinhuangdao, un terrapieno biologico in fibra di vetro lungo 500 metri che previene la graduale erosione dell’argine, preserva la vegetazione indigena e ridisegna il paesaggio fluviale. Come mi spiega Zhou Xian, editor di Public Art China, l’arte pubblica in Cina è “l’unificazione dell’immaginazione e della realtà, dell’una e dell’altra sponda” si basa sull’orientamento cinese alla “Real Life”, intesa come occasione per i cittadini di sperimentare direttamente l’artisticità e la bellezza della vita.

Public Art for Shanghai Metro, City beat

Secondo il Sister City Program Summit, Pechino ha avviato la prima produzione di sculture urbane nel 1982, seguita da un progetto di civilizzazione spirituale della città culminato nel 1997 con la fondazione del Capital City Sculptural Art Committee [2]. Dal 1995 a Taiwan l’amministrazione pubblica ha introdotto The Percent for Art Program, seguita nel 2005 da Taizhou (Zhejiang), dove l’1% del budget totale degli investimenti sulle strutture culturali è destinato a progetti culturali che prevedono la partecipazione del pubblico.

Dal 1991 a Shanghai l’Università promuove lo sviluppo dell’arte pubblica in assenza di un supporto governativo stabile, dove molti progetti del Fine Arts College sono supportati dallo Shanghai Education Committee. L’Università pone l’accento sulla relazione tra l’arte pubblica e le problematiche sociali su cui ha sviluppato Landing Remodeling, il suo “sistema operativo” centrato sulla promozione del place making, della formazione e della ricerca. I programmi formativi, basati sullo studio transdisciplinare dell’arte e della cultura pubblica, coinvolgono gli studenti anche nella produzione dei progetti, come Public Art for Shanghai Metro, dove hanno realizzato l’85% del murales, la trasformazione dell’area dell’Expo e il progetto Beautiful Rural Village nello Yuhuan (Zhejiang). L’Università di Shanghai promuove la conoscenza e il dibattito sull’arte pubblica a livello globale sostenendo l’International Award for Excellence in Public Art (IAPA), co-fondato nel 2011 dalle riviste Public Art (China) e Public Art Review (USA), che seleziona progetti realizzati in tutto il mondo che si sono distinti per la ricaduta sociale delle pratiche di ridefinizione dei luoghi, di creazione di forme comunitarie, per il design innovativo e la qualità dell’esecuzione.

Beautiful Rural Village, Yuhuan (Zhejiang)

Gli spazi interstiziali che questa condizione di transizione produce potrebbero costituire il terreno su cui creare inedite relazioni tra i luoghi e gli abitanti e individuare altri “pubblici”. A Hong Kong il collettivo sud-coreano Oasis in collaborazione con Woofer Ten, ha elaborato lo Squat Geography Information System (SGIS) che, sovvertendo il senso della funzione di controllo e monitoraggio globale del GPS, ha mappato gli immobili di proprietà pubblica o privata abbandonati o decadenti in risposta alla necessità di tanti artisti e creativi di avere uno spazio dove lavorare ed esporre.

L’installazione interattiva neORIZON di Maurice Benayoun allestita a Shanghai per l’eArts Festival 2008 ha prodotto un dibattito critico perché ha reso visibile l’attuale codificazione della vita e la traduzione delle identità umane in forme geometriche e astratte (dunque moderne) delle sculture IDWorms e del paesaggio urbano in un’architettura di codici QR. Come ha afferma Lewis Biggs, presidente del Comitato Organizzativo di IAPA, “Se si colloca un’opera d’arte controversa in una comunità, molto spesso si trovano a parlare intorno a un tavolo persone che altrimenti non si parlerebbero”, creando dunque le condizioni affinché l’artista possa anticipare il tempo e creare nuove realtà. Sulla rotta del ritorno in Italia a ritroso nel tempo, l’immagine di Shanghai che porto con me è quella di un’utopia dinamica, in costante evoluzione.

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[1] Hsiangling Lai, Huey-Fen Chu, The Way to Knowing Happiness, in Local Remodeling, Shanghai, Shanghai University, 2014
[2] Sister City Program Summit on “Strategies for Public Art,” New York, February 17–18, 2005. Report disponibile al link: https://www.nyc.gov/html/ia/gp/html/summit/main.shtml