Per qualche imperscrutabile ragione, gli startupper che credono ciecamente nell'avvento dell'AI continuano a pensare che la fotografia e l'intelligenza artificiale generativa debbano essere unite in modi improbabili e talvolta del tutto stupidi. Gli startupper, più in generale, hanno anche una particolare inclinazione a trovare soluzioni e soltanto dopo cercare il problema che potrebbero risolvere. Caira, una fotocamera con sensore micro quattro terzi basata sull'intelligenza artificiale, è un nuovo dispositivo che incarna perfettamente entrambe queste derive tecnologiche.
"Vorrei avere una fotocamera in grado di alterare la realtà davanti ai miei occhi, più velocemente di quanto possa fare caricando la mia foto su ChatGpt," ha detto nessuno mai prima d'ora. Eppure gli inventori di Caira hanno sentito l'urgenza di rispondere comunque a questo accorato appello e di costruirvi sopra un'intera narrativa di marketing.
Promossa come "la fotocamera del futuro," Caira è di fatto solo è un ingombrante accessorio per iPhone - non è nemmeno una vera e propria fotocamera, insomma - e funziona così: si scatta una foto, che è perlomeno decente grazie all'obiettivo fisico del dispositivo, poi si procede immediatamente a rovinarla, insieme alla sua rappresentazione del reale, tramite un prompt per il modello Nano Banana attraverso l'iPhone connesso al dispositivo.
Per esempio, si può fotografare un bicchiere d'acqua e trasformarlo in vino. Oppure si potrebbe scattare un ritratto di una persona cara e modificarne i capelli o l'ambiente circostante, in modo ch'essa possa pubblicare su Instagram una vita inesistene e assai migliore di quella reale. Oppure si possono aggiungere oggetti e cose, cambiare colori a vestiti e volti, aggiungere persone che non c'erano. Il limite è il cielo, e il senso del ridicolo.
Chi non vorrebbe divertirsi a creare ricordi di situazioni che non sono mai accadute, o fotografare soggetti che non sono mai esistiti?
Ma anche volendo ammettere che un caso d'uso per questa bizzara idea esista, perché avremmo bisogno di una fotocamera fisica per fare una cosa del genere? L'utilizzo della Nano Banana su un telefono non è più che sufficiente? Queste sono domande che, per qualche motivo, chi ha investito in questo progetto non si è posto prima di trasferire i fondi.
Camera Intelligence, la startup dietro Caira, punta a lanciare il dispositivo il 4 novembre. Riteniamo che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe diventare popolare tra una piccola nicchia di creatori alla ricerca di un altro espediente AI a basso costo per incrementare il loro follow sui social media. Nel peggiore dei casi, diventerà semplicemente un altro "AI Pin," inghiottito insieme alle speranze dei suoi creatori nel maelstrom dell'AI applicata male. Non sappiamo quanto costerà Caira, ma continuiamo a non capire perché qualcuno vorrebbe spendere soldi per comprarsela, visto che non farà nulla che non si possa fare con una semplice applicazione.
