Con questo progetto di riconfigurazione di una casa a due piani nel quartiere di Itabashi, a Tokyo, Roovice prosegue il suo impegno nell’ambito dell’iniziativa Kariage, finalizzata a rivalorizzare immobili vuoti e abbandonati. Nello specifico, attraverso il programma Kariage, Roovice opera all’interno delle aree metropolitane di Tokyo e Kanagawa, offrendo un interessante servizio di recupero di interi immobili o di singoli appartamenti che prevede la stipula di accordi specifici fra Roovice e i proprietari degli immobili selezionati, garantendo a questi ultimi la rivalutazione immobiliare e nessun costo iniziale a carico per l’avvio della ristrutturazione. Il valore dell’intervento viene determinato in base al reddito di locazione previsto dopo la ristrutturazione. In questo modo, i soggetti che finanziano i lavori possono rientrare dell’investimento attraverso contratti di leasing della durata di 6-8 anni. Al termine del periodo concordato, l’immobile viene restituito al proprietario, che può decidere se utilizzarlo personalmente o continuare a metterlo in affitto.
In Giappone, Roovice ristruttura case abbandonate a costo zero per i proprietari
Roovice riconfigura un appartamento degli anni ’70 nel quartiere di Itabashi, con pochi gesti funzionali e senza trasfigurare la tradizione della casa giapponese.
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- Carla Rizzo
- 05 novembre 2025
- Itabashi, Tokyo
- Roovice
- 2024
Attraverso il programma Kariage, Roovice opera nelle aree metropolitane di Tokyo e Kanagawa offrendo un servizio di recupero di case o appartamenti inutilizzati, garantendo la rivalutazione del bene senza alcun costo iniziale per la ristrutturazione.
I principi di essenzialità e praticità sono riflessi nell’organizzazione delle nuove scelte spaziali, così come nella selezione dei materiali di progetto, minimali ma sempre coerenti con l’estetica e la tradizione della casa giapponese.
La sfida principale a Itabashi comportava un ripensamento importante del piano terra, originariamente organizzato con una cucina centrale e posizionata in mezzo a due stanze tatami, soluzione che rendeva difficoltosa la fruizione di ciascun ambiente.
Con il nuovo intervento, la cucina è trasferita sul retro e si trova in comunicazione diretta con l’area living, garantendo così una continuità visiva e una maggiore libertà di movimento, seppur tenendo gli ambienti distinti dal punto di vista funzionale.
Interessante la soluzione adottata con il non-mobile della cucina: il lavello e il piano cottura sono incassati nel piano di lavoro in acciaio inox, che a sua volta è semplicemente sospeso nell’intelaiatura lignea originaria. Tubature e scarichi sono completamente a vista, esibiti nella loro totale sincerità infrastrutturale. La presenza dell’oshiire, ovvero il tradizionale armadio giapponese, così come la scelta di preservare i pannelli shoji originali, rispettano l’autenticità dell’appartamento. Al livello superiore l’organizzazione degli spazi è per lo più inalterata: due stanze private e autonome lasciano ai futuri abitanti la possibilità di ritirarsi nella proprio intimità. Per riproporre il senso di fluidità fra gli spazi, anche al primo piano Roovice lavora specialmente con l’inserimento di pannelli vetrati, come dei veri e propri sopraluce, tra pareti e soffitti. In questo modo la luce filtrante irradia l’intero spazio, restituendone una percezione ampliata e un’atmosfera condivisa. Il bagno al primo piano richiama l’essenzialità della cucina, nelle scelte minimali dei materiali e nell’esposizione fredda del cemento e delle piastrelle, in contrasto col calore del legno ampiamente diffuso nelle altre stanze. Anche l’illuminazione è essenziale, fatta eccezione per le lampade degli ambienti principali, più calde e accoglienti.