Dopo decenni di semi-abbandono, aste deserte, interrogazioni parlamentari e tentativi di acquisto naufragati, il Castello di Sammezzano a Reggello, considerato il più importante esempio di architettura moresca in Italia, è stato acquistato dalla famiglia fiorentina Moretti, che aveva manifestato interesse per l’edificio storico già a partire dal 2018. L’investimento iniziale si aggira attorno ai 18 milioni di euro, ma è previsto un impegno economico complessivo di almeno 68 milioni per il restauro integrale dell’architettura e del parco storico, esteso su un’area di 65 ettari.
Si tratta di una svolta cruciale per un castello dalla storia travagliata e complessa, dichiarato bene di interesse storico e artistico nel 1972 e inserito nel 2019 tra i sette siti culturali più a rischio in Europa. Negli anni, attorno al suo destino incerto, si è mobilitata anche parte della società civile, da cui è nato il comitato “Save Sammezzano”, promotore di una capillare campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia del sito e la valorizzazione del suo inestimabile patrimonio artistico attraverso il coinvolgimento di cittadini, associazioni, enti e istituzioni.
Sorto su una struttura romana preesistente e convertito a tenuta di caccia in epoca medicea, il Castello di Sammezzano ha assunto il suo aspetto attuale tra il 1843 e il 1889 grazie all’opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, intellettuale fiorentino affascinato dall’Oriente e dalla botanica, che lo acquistò da Giovanni Jacopo de’ Medici. Sia l’edificio principale che il parco circostante furono completamente riconfigurati secondo i canoni dello stile orientalista — una corrente culturale che trovò a Firenze uno dei suoi epicentri — con l’aggiunta di sale policrome, cupole traforate, archi intrecciati, stucchi elaborati, mosaici in ceramica e numerose specie botaniche esotiche. Ancora oggi, il Castello di Sammezzano rappresenta un unicum nel panorama architettonico e paesaggistico italiano, tanto da essere stato scelto nel 2015 dal regista Matteo Garrone come location per alcune scene del film Il racconto dei racconti.
Con questo intervento, Sammezzano entrerebbe in una nuova fase della sua esistenza, con un futuro indirizzato verso una destinazione pubblica. Sebbene sia ancora sottoposto al diritto di prelazione statale, l’ipotesi attualmente al vaglio prevede la creazione di un museo, insieme ad attività dedicate alla valorizzazione della sua architettura e dell’ampia area verde che costituisce il parco storico. Dopo anni di oblio e incertezze, il Castello potrà essere nuovamente restituito alla pubblica fruizione, in un’ottica di consolidamento della sua eredità storica e culturale per il territorio.