Walt Disney, architetto o creatore di illusioni?

Anche in una vita da cartone animato c’è un ingombrante lato oscuro: una mostra racconta l’impatto di Disney su come pensiamo il nostro abitare e il nostro vivere.

L’esposizione “L’architecture des réalités mises en scène, (re)construire Disney,” curata da Saskia van Stein al centro d’architettura Arc en rêve dal 28 marzo al 6 ottobre 2024, esplora l’impatto sociale e culturale dell'eredità di Walt Disney. 

Dal debutto modesto negli anni '30 con cartoni animati e cortometraggi, Disney ha ampliato la portata delle sue produzioni con lungometraggi, parchi a tema, centri di villeggiatura e crociere, fondando un immenso impero economico che si estende su diversi mercati e attraversa i continenti, dall’alto dei suoi 60 miliardi di dollari annui di fatturato, e dei suoi 225mila dipendenti. 

Disneyland Paris © Tabuchi-Monnier

Ogni fase dello sviluppo aziendale ha visto un’attenta cura dell’immagine di Walt Disney e della sua compagnia, spingendo a un’identificazione del suo creatore come “padre della classe media” e dei contenuti e delle forme dei suoi prodotti culturali come rassicuranti, come àncore di salvataggio in un mondo prima lacerato dalla guerra fredda poi da crisi economiche e sociali a ripetizione. Ma, dietro questa immagine si nasconde una realtà più complessa.  

Mescolando abilmente nostalgia, magia, semplificazione storica e culto del “cute”, Disney ha prodotto una forma di cultura edulcorata, priva di asperità, ma che in realtà immerge l’imperativo del profitto capitalista in un bagno di valori tradizionali e di buoni sentimenti. Allo stesso tempo, l’impero economico, anche grazie ai massici investimenti nelle tecnologie e nell’innovazione, dalla robotica alla realtà virtuale, estende progressivamente i suoi campi di influenza. 

Disneyland Paris e i terreni agricoli confinanti © Maxime Lerolle

L'esposizione di Arc en rêve esplora il dark side di questo mito, affrontandone varie sfaccettature: dal culto della personalità di Disney, alla decostruzione degli “eroi” sorridenti e problematici delle sue opere, dall’analisi del principio immersivo delle esperienze multimediali che collegano film, parchi e programmi TV, alla critica dell’architettura delle periferie disneyficate.

Disney ha prodotto una forma di cultura edulcorata, priva di asperità, ma che in realtà immerge l’imperativo del profitto capitalista in un bagno di valori tradizionali e di buoni sentimenti.

Perché come c’è stata una “ikeizzazione” del design, l’esposizione rivela che c’è stata anche una “disneyzzazione dell’architettura”: l’understatement senza conflitti, l’immaginario semplificato e fondamentalmente tradizionalista che pervade le storie nei prodotti di intrattenimento, diventa principio architettonico, non solo nella realizzazione dei parchi tematici - dal pionieristico Epcot degli anni '60 considerato come “il posto più felice del mondo” a quello faraonico di Marne-la-Vallée – o dei quartieri residenziali della Disney Corporation, ma anche più al di là, infiltrandosi in modo subliminale in certe pianificazioni di suburbi americani senza tempo e luogo.

Creazione di una delle scene del film Bambi © Persijn Broersen e Margit Lukacs

 L’architettura come finzione non più di un’utopia ma di un sortilegio capace di annullare i contrasti, come una visione idealizzata della vita in comune, avvolta da un’estetica composta di citazioni storiche e di paesaggi rasserenanti, di colori rutilanti e di effetti speciali, come logica cosmetica dell’entertainment e della distrazione ludica – e che in realtà nasconde dei principi non di standardizzazione democratica, ma di normatività e di controllo. 

Biancaneve a Disneyland Paris © Pilvi Takala

Come spiega il direttore Fabrizio Gallanti, “l’obiettivo è di capire quali siano gli spazi dove oggi si svolgono le nostre esistenze e verificare quali siano le possibili strategie di trasformazione, orientate a migliorarne la qualità”. Si tratta di capire come Disney influenza in profondità la nostra società contemporanea. Obbligandoci ad aprire gli occhi davanti a un incantesimo che è meno rosa di quel che sembra. 

Immagine di apertura: © Eléa Godefroy

Mostra:
L’architecture des réalités mises en scène, (re)construire Disney
Dove:
Arc en rêve centre d'architecture, Bordeaux, Francia
Date:
Dal 28 marzo al 6 ottobre 2024

Ultime News

Ultimi articoli su Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram