Grosso ma compatto, ben ventilato, pieno di porte I/O, elegante e raffinato. Il nuovo Mac Studio di Apple è tutto ciò che un professionista creativo può chiedere da una workstation. Sono lontani i tempi di Jony Ive, quando il designer superstar imponeva la prevalenza della forma sulla funzione anche per tutta la linea professionale di Apple. Con il nuovo Mac l’azienda risponde alle esigenze di un vasto pubblico di utenti avanzati e lo fa senza compromessi o limitazioni.

Le due porte Thunderbolt 4 e il lettore di schede SD incorporati nella parte anteriore del computer sono la testimonianza più limpida di questo nuovo corso del design Apple. A Cupertino non hanno più paura che gli utenti rendano il loro Mac più brutto infilando lunghi cavi laddove tutti possono vederli. Al contrario il nuovo Mac Studio abbraccia e gioca con questo concetto usando le porte per disegnare una versione un po’ cubista dell'icona del Finder (non ditemi che sono l'unico a vederla).

Dopo anni di portatili professionali tanto belli quanto disfunzionali, Mac Studio è una boccata d’aria fresca. I bellissimi design rovinati dalla pessima qualità della tastiera butterfly o dalle orrende prestazioni termiche dei chip Intel sono un ricordo del passato. 
Il merito è tutto di Apple Silicon. I nuovi chip proprietari dell'azienda, compreso il nuovo impressionante M1 Ultra che debutta proprio sul Mac Studio, hanno liberato i designer da vincoli hardware prima insormontabili, con una libertà creativa che non era mai stata possibile fino ad ora.