Domus 1057 è in edicola. Un numero dedicato al paesaggio

Il guest editor Tadao Ando racconta la sua visione dei paesaggi del futuro, Jordi Bellmunt Chiva analizza le sfide della progettazione paesaggistica, Tomoki Kato ci porta alla scoperta dei nuovi giardini giapponesi. Sfoglia la gallery e scopri i contenuti del numero di maggio.

Il numero di maggio si concentra sul ruolo dell’architettura di paesaggio nel mondo del futuro, le nuove sfide dettate dal mutamento degli ambienti naturali e la necessità di sviluppare nuovi metodi al passo con i tempi. Domus 1057 si apre con tre saggi: il guest editor Tadao Ando sottolinea “l’importanza della coesistenza di natura e ambiente urbano”; Jordi Bellmunt Chiva stila un elenco di sfide del “nuovo paesaggismo”; Tomoki Kato ci porta in un viaggio attraverso i giardini giapponesi ed il loro rapporto con le città a cui appartengono. 

Nella sezione Architettura vengono presentati sei progetti, suddivisi in tre temi interconnessi: integrare il paesaggio, intervenire nel paesaggio e generare paesaggi.  A Qintana-Roo, in Messico, un museo non nasce da un'idea predefinita ma viene modellato sulla fluidità della natura stessa, grazie alla collaborazione tra Roth Architecture e gli artigiani locali. Sulle rive del Tamigi, Diller Scofidio + Renfro e Neiheiser Argyros, realizzano un parco sopraelevato modellato nel rispetto della vegetazione autoctonica e privo di inutili complessità strutturali. 
Un sentiero panoramico a Shenzhen, in Cina, permette ai visitatori di godere di un punto di vista elevato rispetto alla foresta, “raggiungendo un equilibrio tra sensibilità ambientale e iconicità”. 
In Cile, un memoriale nato da Alarcón+Fuhrhop+Montalbetti arquitectos, sfrutta il contrasto tra cinquanta lastre di cemento e la natura incontaminata per veicolare l'elaborazione del lutto senza vincoli nè pregiudizi. Infine, due paesaggi generati dalla necessità di ripristinare l'ecosistema locale negli Emirati Arabi e in Austria, ci mostrano come l'architettura di paesaggio sfrutta le dinamiche naturali ed il clima per creare un ambiente “indissolubilmente connesso con la salute e la vitalità del nostro pianeta.”

Nella sezione Arte, Doug Aitken e Walter De Maria formulano un nuovo paradigma della Land Art, da un approccio antropocentrico verso uno ecocentrico, sensibile al cambiamento del tempo. 

Design by Nature invece, è un progetto a metà tra l'arte e il design che apre la sezione Design. Esso sviluppa degli oggetti ispirati e modellati sulle forme dell'ambiente naturale, grazie anche alla collaborazione e creatività di Patrizia Moroso. Sempre nella sezione Design troviamo il progetto Urban Sun dello Studio Roosegaarde, nato e accellerato anche dalla pandemia, su come “il potere della luce possa essere usato per combattere i virus e migliorare il nostro benessere”.

Nella sezione Creatori abbiamo chiesto come creare il paesaggio a nomi illustri tra cui John Pawson, Paul Smith, Tatiana Bilbao, Jean Nouvel e Thomas Heatherwick.
La risposta si è concretizzata sotto forma di immagini, schizzi e testi, un'eccezzionale espressione di creatività tra architettura, design e fotografia. 

La rubrica Attorno al Progetto apre con la storia della relazione tra Mies Van der Rohe e la sua cliente Edith Farnsworth, burrascosa e insolita  ma da cui nacque la Farnsworth House, capolavoro del Moderno.  
A seguire la sfida costruttiva della Prestige University in India, edificio di 8.000 mq su cinque livelli a terrazze irregolari ma che si sviluppa  soltanto in 20 mt di altezza. 
In chiusura la visita allo studio Atelier Masomi di Mariam Kamara, la quale ha sviluppato un sistema di lavoro a distanza dinamico ed in tempo reale per fare fronte alle sfide dettate dalla pandemia ma anche dalla dualità dello studio, che si divide tra progetti in Africa e Stati Uniti. 

Tavola Rotonda con Francesca Condò, Giovanna Borasi, Federico Palazzari e Roberto Cremascoli. Illustrazione Anna Sutor

Nel Diario di questo mese: alla Tavola Rotonda con Francesca Condò, Giovanna Borasi, Federico Palazzari e Roberto Cremascoli si discute di come la pandemia cambierà il ruolo e gli spazi dei musei. Con Carlos D'Ercole entriamo nella casa di Terry Winters a New York, tra pezzi di artigianato africano e design iconici. La storica d'arte Valentina Petrucci racconta lo stretto legame tra la moda di Dior e l'arte. Stefano Maffei espone le “altre voci”, i designer emergenti ed il loro rapporto con un'industria in continua evoluzione. 
Seguono pagine dedicate all'innovazione dei negozi e dei giochi per bambini. Emerge il talento di Gereon Wahle ed il suo design ibrido.
Osserviamo oggetti di design, da Scavolini al design nordico, per poi concludere con un'intervista del direttore di Domus Walter Mariotti a Federico Faggin, l'inventore del microprocessore e dello schermo touch, sul potenziale di Milano e il futuro della tecnologia. 

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