È tornato il Coachella, quest’anno con le installazioni artistiche più grandi di sempre

L’eclettico festival musicale dialoga con l’arte e l’architettura, immaginando una futuro all’insegna della multidisciplinarietà e della contaminazione tra discipline.

Il programma artistico dell’edizione 2024 del Coachella, curato da Paul Clemente, ambisce a ridefinire i confini dell’arte su larga scala, invitando i partecipanti al festival a interagire con opere immersive e visionarie realizzate da artisti, architetti e designer di fama internazionale, che richiedono ai visitatori di mettere in discussione la propria definizione di sé, esplorando il confine tra realtà e immaginazione, grazie alla convergenza tra arte, architettura e tecnologia.

“Monarchs: A House in Six Parts” di HANNAH esplora il punto di contatto tra la stampa 3D e l’artigianato tradizionale, presentando una serie di padiglioni. L’installazione, che nasce da una collaborazione tra i professori della Cornell University Leslie Lok e Sasa Zivkovic, reimmagina la progettazione architettonico attraverso la lente della fabbricazione digitale e dell’ispirazione organica. “Dancing in the Sky” di Morag Myerscough celebra la gioia dell’esperienza collettiva e condivisa con una piazza allegra, vibrante di colori e ricca di geometrie. “Babylon" di Nebbia offre uno studio di contrasti, mescolando forme architettoniche antiche con elementi dal sapore futuristico. L’opera, degli architetti londinesi Brando Posocco e Madhav Kidao, è una struttura monumentale che fa da punto di riferimento visivo e da santuario di ombra e luce, invitando alla contemplazione.

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