Unico, la custodia-zaino a moduli pensata per il cambiamento climatico

Il mondo cambia e così anche le necessità dei freelance e dei lavoratori in generale. Dall’incontro tra Oriente e Occidente, lavoro e sport estremo, nasce una particolarissima custodia per laptop multifunzione. L’intervista.

Custodia è una parola che “racchiude un mondo”, spiega Jacopo Pennone, fondatore di Mow –sta per “minimal organized wear” – e ideatore di Unico, un oggetto che è un radicale ripensamento della custodia per computer: impermeabile e modulare, con accessori che ne portano la capienza fino a 20 litri e spallacci per usarla come un piccolo zaino. Lanciato in crowdfunding – dove tra Kickstarter e Indiegogo ha raccolto più di 450mila euro –, Unico è una borsa resistente, estremamente funzionale, che colpisce per la cura nei dettagli, l’uso dei materiali, le cuciture interne ed esterne, le tasche, la consistenza del nero e la sorpresa dei profili arancioni interni. “La custodia per me è il custodire un oggetto che ha un valore personale, proteggerlo da rischi di danneggiarlo o perderlo e le paure che derivano dall'utilizzo e dal trasporto dell'oggetto stesso”, spiega Pennone, che si definisce come “una di quelle persone nate con un daimon leggero”. Ligure di nascita, appassionato di acqua e sport estremi fin dal piccolo, lascia l’Italia a 23 anni – “la Liguria ti schiaccia in un lembo di terra piccolo”, spiega lui stesso, e nel 2005 approda in Cina. A 27 anni apre la prima società nel tessile.

Quando gli chiedo di come sia nata Mow, e perché, Jacopo mi dà due risposte. La prima è filosofica: “Il  vero lavoro è quello di scoprire se stessi, le proprie passioni ed imparare ad esprimerle”. La seconda, invece, è strettamente attuale, ovvero al fatto che oggi “l'impatto del numero di freelancers nel mercato del lavoro, associato al cambiamente climatico, pongono nuove sfide alla vita di tutti i giorni”. E da qui l’idea di un marchio specializzato in borse che adottano soluzioni tecniche, coniugando la passione per l’acqua e gli sport estremi con le necessità lavorative. 

All’origine di Mow, ed è parecchio simbolico, c’è una perdita. 
Ho bruciato un Mac con una zaino risultato solo resistente all’acqua e non completamente impermeabile.

Questo non sarebbe successo se avessi usato una dry bag, che i surfisti conoscono bene. 
Dovendo lavorare ovunque ed essere sempre reperibile nasce il bisogno di trasportare i propri componenti elettronici in sicurezza. Immagina la facilità di trovare ottime postazioni di lavoro temporanee con wifi veloci nei viaggi tra isole di produzione e spiagge: Java, Bali, Thailandia. O ai caffé nelle metropoli: Shanghai, Singapore, Hong Kong,  durante la stagione delle piogge, tra un meeting ed un altro... Utilizzando tecniche di produzione adatte a sport estremi come scuba diving, roccia, vela e surf, abbiamo portato innovazione nei prodotti di tutti i giorni. Mow nasce dal bisogno di indossare funzionalità. Le nostre prime due creazioni sono studiate per proteggere i nostri “movable working desks” a 360 gradi.

Prima di Unico è arrivato Riviera.
Sì, è uno zaino resistente alle immersioni, con spallacci, schienale ed interni tecnici ma funzionali. Per la vita quotidiana o per avventure estreme.

Unico invece è un ripensamento della custodia per computer. Lo fa in un modo unico, se mi consenti il gioco di parole.
In inglese custodia per computer si dice “laptop sleeve”. Credo che Unico abbia colto il segno di sleeve, proteggere i nostri dispositivi digitali sia da un mare in tempesta del sud Est asiatico come nel Mediterraneo che da una pioggia improvvisa in qualsiasi metropoli del mondo. 

Al tempo stesso, Unico non è semplicemente una custodia.
La maggior parte delle custodie in commercio sono semplici ma non funzionali. Abbiamo disegnato e sviluppato quindi una custodia-zaino, che potesse cambiare secondo le necessità del momento: busta semplice, con uno spallaccio, zaino, o borsa-tote. Con loops, maniglie e rete elastica offre anche un innovativo metodo di fissare lucchetti o caschi da bici , ombrelli e documenti.

Multifunzione, ma anche modulare.
Unico si completa con accessori resistenti all'acqua, con infinite combinazioni. 

Come mai questa scelta?
La modularità è stata un'ottima soluzione sia per mantenere uno stile minimale, sia per consentire versatilità tra i differenti utilizzi. Abbiamo creato 3 differenti accessori che trasformano il portacomputer in un vero e proprio zaino.

Gli accessori sono una borsa piccola, una più grande e l’organizer. Tutti e tre curati utilizzabili anche autonomamente. Io ho una particolare predilezione per quest’ultimo. 
Disegnato per entrare nella tasca, l’organizer aumenta le funzionalità di Unico con elastici e tasche dedicate per cavi, adattatori, biglietti da visita, gomme, matite, penne, file, documenti, caricatori, una tasca per tablet. Portando lavoro e creatività organizzata in ogni momento  – safe and dry no matter what!  

Unico è un concetto potenzialmente infinito. Aggiungerete elementi?
I nostri prodotti sono un sentiero in continua evoluzione. 

L’uso di una plastica colorata all’interno della borsa principale mi ha stupito, come le tasche elastiche.
Come creatore sono assolutamente maniaco dei dettagli. Dietro ogni cucitura c’è una termosaldatura interna, di modo che non vi sia mai un foro che passi dall' esterno all' interno dello zaino, neanche uno dopo una singola imputura. Il tessuto arriva da una azienda taiwanese con la quale abbiamo sviluppato una laminazione customizzata e quanto più possibile rispettando l' ambiente. Gli accessori dal Giappone.

Il grande margine di personalizzazione non spaventa gli utenti più pigri? 
L’idea di poter personalizzare il proprio prodotto secondo le necessità del momento è per noi il punto di forza del progetto.

Ammetto che all’inizio, quando mi sono trovato gli accessori in mano, ho provato sentimenti contrastanti. Non capivo bene come montare la rete esterna, per esempio. Poi sono andato su YouTube.
Una piccola parte del mercato è rimasta forse disorientata da questo approccio, ma siamo felici di seguire i nostri clienti personalmente, con video tutorial, consigli e spiegazioni. 

La personalizzazione fa subito pensare alla community. 
È il grande vantaggio del crowdfunding. Il grande scambio di comunicazione ha dato degli ottimi spunti per i miglioramenti del prodotto stesso. 

Com’è lavorare in fundraising?

Il fundraising per noi e' stato simile alla realizzazione di un sogno. Le piattaforme di crowdfunding offrono un ottimo strumento non solo per il lancio di nuovi prodotti ma anche per veri test di mercato. Questo sia per commenti costruttivi che distruttivi. 

È facile?
I sacrifici per organizzare il lancio di una campagna sono enormi.

Che competenze avete messo in campo?
Dallo sviluppo prodotto, alla logistica. Dal digital marketing all’editing di immagini e video, arrivando alla conversione delle proprie promozioni. Preparare un progetto per noi occupa mesi di duro lavoro, mentre la maggior parte della raccolta fondi si chiude nei primi 30 giorni della campagna. Dopo si inizia subito con la produzione, il fulfilment e la post vendita. Dove qualsiasi cosa che potrebbe andare storta rispetta la legge di Murphy. È una vera battaglia. 

Immagino sia un mondo anche di grande competizione.
Purtroppo assieme campagne milionarie sono iniziati anche tanti interessi secondari. Ci sono tante agenzie che non sempre operano in maniera trasparente. 

Quanto è importante la comunicazione del prodotto?
Importantissima, come il suo storytelling. 

Mow è una azienda che riflette la tua vita, in bilico tra Oriente e Occidente.
Sì, con due team. Il mio lavoro è anche seguire i due mondi. Dovevamo costruire un team più stabile tra Indonesia e Cina, il Covid ha bloccato le buone intenzioni. I cambiamenti sono tanti, ma siamo pronti a essere camaleonti.

A proposito di adattamento. In epoca di pandemia, come si organizza la filiera di un prodotto globale? 
La logistica in un mondo interconnesso come oggi è importantissima; come ne è anche il costo. Alcuni progetti sono stati abbandonati solamente per l'incidenza del trasporto stesso. Una piccola variazione del costo potrebbe creare un disastro finanziario. 

Che approccio avete adottato?
Una catena corta, che parte dal fornitore con un magazzino logistico tailor-made e arriva alla porta del cliente finale nel mondo.  Scegliendo quindi di minimizzare il packaging e gli spostamenti logistici provando ad essere più sostenibili possibili attraverso un etic-buying.

Mow arriva per innovare un mercato dove sembra che ci siano più zaini di quanti ne abbiamo bisogno. E tutti troppo simili tra loro.
I grandi marchi lanciano un numero elevatissimo di nuovi articoli in brevissimo tempo, e il prodotto sembra passare in secondo piano rispetto al rinnovo delle vetrine. Noi siamo partiti dal concetto opposto.

Ovvero?
Un bisogno, una soluzione, un disegno, tanta ricerca, differenti prototipi, un periodi di utilizzo e miglioramento del prodotto molto lungo ed infine la creazione di contenuti per il lancio. Il disegno digitale è solo uno dei passi del percorso che attraverso carta modelli, prototipi, un utilizzo funzionale al lancio, e tanti piccoli miglioramenti che ne conseguono arriva al prodotto finale. 

Il lockdown globale ha cambiato anche quello che ci aspettiamo da uno zaino.
Unico è un prodotto che inconsciamente ne fa parte: studiato per spostamenti urbani agili e brevi, corse in bicicletta, meeting di lavoro o brevi avventure. Le limitazioni in cui siamo costretti a livello globale porteranno innovazione.

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