Una mostra celebra i palchi della Scala

Tra materiali d’archivio e un progetto fotografico ad hoc, la nuova mostra allestita dal 7 novembre al Museo Teatrale della Scala punta sugli sfavillanti palchi.

Dopo “La Magnifica Fabbrica”, che si focalizzava sulla sua evoluzione architettonica tra la progettazione del Piermarini e la riqualifica di Botta, il celebre teatro meneghino si rimette in mostra con “Nei palchi della Scala”, un percorso espositivo curato da Pier Luigi Pizzi e incentrato sulla sua storia sociale, che è poi per molti versi coincidente con quella della stessa Milano.

È nei palchi, infatti, che si dipana sottotraccia la narrazione di una Scala in qualche modo inedita, perché è qui che si veniva, e si viene, non solo per guardare ma per essere guardati. 

Grazie alle immagini commissionategli ad hoc da Fondazione La Scala, Giovanni Hänninen punta quindi i riflettori su una scena affatto secondaria, lasciando che i palchi diventino palcoscenico di una rappresentazione quantomeno inaspettata. 

Fotografie in apparenza vuote ma in realtà mai spoglie, perché al loro interno la storia è una presenza viva sia dal punto di vista architettonico e decorativo che da quello evocativo. Riflessi in questo gioco di specchi ci sono dunque degli spazi pieni, la cui attività è suggerita da un impianto rigoroso che diventa a sua volta scenografia di un’opera potenziale. Protagonisti invisibili di questo allestimento sono le grandi famiglie milanesi, i palchettisti che dal 1778 al 1920 (anno dell'esproprio) sono stati proprietari o ospiti dei palchi, nomi altisonanti o celebri come Trivulzio, Litta, Visconti, Porro Lambertenghi, Confalonieri, Pellico, Stendhal, Foscolo, Parini o Manzoni. 

Stampate in grande dimensione — tanto da trasmettere la sensazione di essere davvero tra i palchi — le immagini sono il culmine intimo e contemporaneamente grandioso di un nuovo investimento della Scala, che è sì economico ma anche eminentemente culturale: la mostra è infatti un tassello in più all’interno di un disegno in continua evoluzione che, partendo dall’acquisizione di un’area su via Verdi per la costruzione della nuova Torre di Mario Botta (che ospiterà uffici, sale prove e l'archivio storico documentale, oltre a rendere possibile un ulteriore ingrandimento del palco), e passando dalla ristrutturazione dei palchi per l’adeguamento ai più recenti studi in campo acustico, arriverà fino allo spostamento/accorpamento dei laboratori e dei magazzini, dislocati attualmente in due diverse zone della città. 

È importate sottolineare che “Nei palchi della Scala” è parte di un lavoro di documentazione fotografica più ampio, sempre ad opera di Hänninen, che andrà quindi ad arricchire la memoria storica del teatro: è infatti solo producendo nuove immagini di qualità e sempre contemporanee che si va a costruire un archivio vivo, che diventa in questo modo strumento di lavoro ma anche — e quindi — costantemente aggiornato. 

La ciliegina sulla torta sarà poi un sito, presentato durante l’inaugurazione del 7 novembre al Museo Teatrale della Scala e online dal giorno dopo, in cui, sotto forma di mappa interattiva, saranno consultabili tutti i risultati dello studio affidato a studenti e diplomati del Conservatorio, e che costituisce la base scientifica della mostra.

Titolo:
Nei palchi della Scala
Date di apertura:
Dall'8 novembre 2019 al 30 maggio 2020
Curata da:
Pier Luigi Pizzi
Luogo:
Museo Teatrale della Scala
Indirizzo:
Largo Antonio Ghiringhelli, 1, Milano

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