La Biennale d’Arte 2022 aprirà le porte il 23 aprile

È stata presentata la 59. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani.

In una conferenza stampa tenutasi oggi 2 febbraio, Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia e la curatrice Cecilia Alemani – già a capo del Padiglione Italia durante la 57esima edizione –  hanno presentato la prossima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il latte dei sogni, ufficialmente aperta al pubblico dal 23 aprile al 27 novembre.

Articolati tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, i 213 artisti selezionati interpreteranno un tema che trai direttamente ispirazione a un libro di favole. “La mostra prende il titolo da dal libro Il latte dei sogni di  Leonora Carrington” spiega Cecilia Alemani  “in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata. L’esposizione sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano.”

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani. Foto Andrea Avezzù. Courtesy La Biennale di Venezia

Commissionata in piena pandemia, il progetto espositivo nasce dalle numerose conversazioni svolte da Alemani con artiste e artisti, da cui emergono molte domande che dominano la scienza e le arti, come quelle riguardo la sopravvivenza stessa dell’umanità minacciata dall’esperienza dal preciso momento storico. “Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?”.

Percorrendo questi interrogativi il percorso di curatela sarà diviso in tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.

Distribuite lungo il percorso espositivo al Padiglione Centrale e alle Corderie, cinque piccole mostre tematiche a carattere storico costituiscono una serie di costellazioni nelle quali opere d’arte, oggetti trovati, manufatti e documenti sono raccolti per affrontare alcuni dei temi fondamentali della mostra. Concepite come delle capsule del tempo – in un allestimento curato da Formafantasma – queste micro-mostre forniscono strumenti di approfondimento. “Le capsule tematiche arricchiscono la Biennale con un approccio trans-storico e trasversale che traccia somiglianze ed eredità tra metodologie e pratiche artistiche simili, anche a distanza di generazioni, creando nuove stratificazioni di senso e cortocircuiti tra presente e passato: una storiografia che procede non per filiazioni e conflitti ma per rapporti simbiotici, simpatie e sorellanze”.

Immagine di apertura: I Giardini della Biennale di Venezia. Foto Claudia Corrent

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