Metropoli latinoamericane: un viaggio lungo cent’anni

A New York, la mostra “The Metropolis in Latin America, 1830-1930” ripercorre un secolo di trasformazioni urbane, dal colonialismo al modernismo.

Eduardo Laplante, Havana: Panorama of the City and Bay, ca. mid-1850s, lithograph. Getty Research Institute, Los Angeles

In programma presso la Americas Society di New York fino al 30 giugno, la mostra “The Metropolis in Latin America, 1830–1930” racconta le metamorfosi delle maggiori capitali dell’America Latina, passando dalla cartina di Tenochtitlán disegnata da Hernán Cortés nel 1524, agli sketch di Buenos Aires di Le Corbusier nel 1929. Prendendo a esempio città come Buenos Aires, L’Avana, Lima, Città del Messico e Santiago del Cile, l’esposizione mostra come, a partire dai primi insediamenti spagnoli, queste si siano sviluppate secondo una griglia rigida che vedeva la plaza iberica come proprio elemento essenziale.

“I codici architettonici e urbanistici non solo hanno guidato lo sviluppo commercialmente funzionale e militarmente strategico delle città, ma hanno anche proiettato immagini di potere sulle popolazioni appena soggiogate”, spiegano le due curatrici, Idurre Alonso e Maristella Casciato. Aggiungendo che “la pianificazione urbana è diventata uno strumento chiave dell'impresa coloniale”.

Fu solo con la fine dell’era coloniale che i cittadini riacquistarono progressivamente il controllo sulle loro città e le rimodellarono, ispirandosi principalmente a esempi europei come Parigi. Mettendo in discussione e sfidando le vecchie regole, essi costruirono nuove infrastrutture civiche, spazi per il tempo libero e altri servizi moderni.

Seppur mantenendo l’importanza della plaza quale “centro sociale e culturale chiave”, il nuovo paesaggio urbano venne profondamente riconfigurato. Questo successe “attraverso importanti trasformazioni sociali, demografiche ed economiche” quali la “migrazione su larga scala verso le città, l’industrializzazione e le riforme economiche di mercato”, affermano le curatrici.

Con una ricca selezione di incisioni, fotografie, disegni e mappe rare, la mostra svela anche come architetti e urbanisti iniziarono a guardare alle tradizioni architettoniche locali con l’obiettivo di ridefinire l’identità dell’America Latina. Un’esplorazione che ebbe come suo momento culminante la realizzazione dei padiglioni nazionali dell’Esposizione Universale del 1889 a Parigi.

Inizialmente presentata al Getty Center di Los Angeles, “The Metropolis in America Latina, 1830-1930” esamina infine l’impatto che il revival delle culture precolombiane ebbe anche su architetti nordamericani come Frank Lloyd Wright e Robert Stacy-Judd. Offrendo così una panoramica storica che evidenzia l'importanza della contaminazione stilistica e culturale nella pratica architettonica.

Titolo mostra:
The Metropolis in Latin America, 1830–1930
Date di apertura:
fino al 30 giugno
Luogo:
Americas Society Art Gallery
Indirizzo:
680 Park Avenue, New York City

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