La Venezia che non si vede

"La Venezia che non si vede" è una interpretazione sensoriale della città lagunare in collaborazione con persone non vedenti o ipovedenti. #BiennaleArte2017

“La Venezia che non si vede” è un progetto di Antoni Abad, a cura di Mery Cuesta e Roc Parés. Costituisce una interpretazione sensoriale della città lagunare in collaborazione con persone non vedenti o ipovedenti, che utilizzano i sensi in modo diverso e particolare, condividendo le esperienze e le difficoltà della loro vita quotidiana e mostrando gli aspetti urbani meno evidenti per delineare una mappatura nuova del territorio pubblico in modo che possa essere utilizzabile da tutti.

"La Venezia che non si vede", evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, 2017
"La Venezia che non si vede", evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, 2017
"La Venezia che non si vede", evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, 2017

  Abad lavora con comunità digitali in cui i telefoni cellulari hanno un ruolo di rilievo come mezzo di comunicazione sociale ed elabora una cartografia sonora e geolocalizzata di Venezia tramite l’app BlindWiki creata per persone non vedenti, ma utilizzabile da tutti tramite smartphone, che permette di registrare e pubblicare impressioni su qualsiasi luogo della città e di ascoltarle in qualsiasi momento: un network cittadino per migliorare i servizi alla comunità che diventa una rete internazionale per condividere le esperienze, i racconti, i pensieri su tutto ciò che non è visibile. Il progetto catalano diventa così un messaggio di proposta per la società civile in cui l’intelligenza collettiva ricerca l’accessibilità universale e suggerisce forme alternative di occupazione degli spazi pubblici, sia fisici che digitali.

"La Venezia che non si vede", evento collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, 2017