Elliott Erwitt Kolor

A Genova, 135 scatti a colori selezionati da Elliott Erwitt stesso offrono un percorso sorprendente per eleganza compositiva e ironia.

Elliott Erwitt Kolor

La mostra “Elliott Erwitt Kolor” a Palazzo Ducale, Genova, è la prima grande retrospettiva di immagini a colori del celebre fotografo. Se i lavori in bianco e nero sono stati esposti in numerose mostre di grande successo, la sua produzione a colori, invece, è completamente inedita. Solo in tempi molto recenti Erwitt ha deciso di affrontare, come un vero e proprio viaggio durato mesi, il suo immenso archivio a colori; una tecnica che aveva scelto di dedicare solo ai lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari: dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda.

Elliott Erwitt Kolor
In apertura: Elliott Erwitt, Cohiba cigar with smoking fish. © Elliott Erwitt / Magnum Photos Qui sopra: Elliott Erwitt, Amsterdam, The Netherlands, 1968. © Elliott Erwitt / Magnum Photos

Immagini sostanzialmente diverse, sulle quali ha posato uno sguardo critico e contemporaneo a distanza di decenni, che ci fanno conoscere un mondo parallelo altrettanto straordinario. È nato così un percorso sorprendente per l’eleganza compositiva, l’uso del colore, l’ironia, talvolta la comicità e gli altri poliedrici aspetti che rendono Erwitt un autore amatissimo e inimitabile. La mostra comprende circa 135 scatti, che Elliott Erwitt ha selezionato personalmente, traendoli dai suoi due grandi progetti a colori, Kolor e The Art of André S. Solidor. Kolor è il titolo del grande volume retrospettivo per realizzare il quale Erwitt ha rivisitato tutto il suo archivio, con un impegno imponente che attraversa tutta la sua produzione a colori.

Elliott Erwitt, André S. Solidor, self-portrait with roach. © Elliott Erwitt / Magnum Photos

The Art of André S. Solidor è invece l’esilarante e sottile parodia del mondo dell’arte contemporanea con i suoi controsensi e con le sue assurdità. Mentre il primo progetto vive di scoperte dei vecchi negativi Kodak, in cui si ritrova il tipico linguaggio di Erwitt, dai ritratti di personaggi famosi alle immagini più ironiche e talvolta irriverenti, nella sezione di André S. Solidor, invece, egli crea un vero e proprio alter ego del maestro, con tanto di autoritratti, che si esprime in una produzione che non lascia più niente al caso o all’intuizione, come emerge anche in un breve ed esilarante filmato. André S. Solidor ama il digitale e Photoshop, la nudità gratuita e l’eccentricità fine a se stessa, ma somiglia a Elliott Erwitt più di quanto appaia: ironia, metafora e puro divertimento surreale sottendono una seria riflessione sui meccanismi e le assurdità dell’arte contemporanea e del suo mercato.

Elliott Erwitt, New York City, New York, USA, 1989. © Elliott Erwitt / Magnum Photos

Membro dal 1953 della storica agenzia Magnum, fondata tra gli altri da Henri Cartier-Bresson e Robert Capa, Erwitt ha raccontato con piglio giornalistico gli ultimi sessant’anni di storia e di civiltà contemporanea, cogliendo gli aspetti più drammatici ma anche quelli più divertenti della vita che è passata di fronte al suo obiettivo. “Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”. Non a caso è considerato il fotografo della commedia umana.

Elliott Erwitt, Las Vegas, Nevada, USA, 1957. © Elliott Erwitt / Magnum Photos


fino al 16 luglio 2017
Elliott Erwitt Kolor
Sottoporticato di Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9, Genova
Curatore
: Biba Giacchetti
Progetto grafico e di allestimento: Fabrizio Confalonieri