Antichi mosaici veneziani

La produzione di mosaico di vetro a foglia d’oro affonda le sue radici nella storia dell’ottocentesca fornace Angelo Orsoni, protagonista fino a oggi di importanti realizzazioni.

Orsoni è un’antica fornace Veneziana produttrice artigianale di mosaici di vetro, smalto e con foglia d’oro 24K, dal 2003 parte del gruppo Trend. La produzione, con taglio realizzato a mano, utilizza gli stessi processi di lavorazione dal 1888. 

Heinz Mack, <i>The Sky Over Nine Columns</i>, Venezia, 2014. Foto Orsenigo Chemollo
Heinz Mack, <i>The Sky Over Nine Columns</i>, Venezia, 2014. Foto Orsenigo Chemollo
Norman Rockwell, <i>Golden Rule</i>, Dallas 1961
Orsoni, realizzazione d'interni, Trend group
Orsoni, processo di colatura del mosaico

  Fin dall’Ottocento il nome di Orsoni è legato alla realizzazione di importanti opere come i mosaici per il restauro della Basilica di San Marco a Venezia, per la quale ha fornito più di 10.000 kg di smalti e 1.000 piastre d’oro antico. Antoni Gaudí, dopo aver visto la “Libreria dei Colori” all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 decise di impiegare i mosaici dell’azienda nella decorazione della Sagrada Familia a Barcellona, in Spagna.

Qui a lato: Orsoni, Libreria dei colori, più di 3.000 diverse tonalità e sfumature di smalti.
In apertura: Heinz Mack, The Sky Over Nine Columns, Venezia, 2014. Foto Orsenigo Chemollo

Anche l’opera The Sky Over Nine Columns dell’artista Tedesco Heinz Mack – esposta presso l’Isola di San Giorgio a Venezia nel 2014, 
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini – ha impiegato mosaici a foglia d’oro per le nove colonne alte più di sette metri. Orsoni ha tradotto in mosaico il famoso dipinto di Norman Rockwell, Golden Rule, ispirato alla regola d’oro, ora collocata alla Thanks-Giving Square di Dallas.

Ezio Frigerio, Stefano Pace, Francesca Fabbri, studio Akomena, Rudolf Nureyev’s Tomb, Sainte-Geneviève-des-Bois, 1993

Sulla tomba del ballerino Rudolf Nureyev più di dodici diverse colorazioni d’oro, venti tonalità di smalti rossi, ocra e altre varietà cromatiche riproducono il tappeto preferito che l’étoile portava con sé nelle tourneè per riscaldarsi prima degli spettacoli, reminiscenza artistica della sua vita nomade.