Casa Caldera

Nel paesaggio del selvaggio west per eccellenza, studio DUST ha progettato un piccolo rifugio immerso nella natura, tra arbusti e querce del deserto, realizzato con terra rossa pressata, cemento e acqua.

Design e ceramica rinnovano un centro commerciale

FMG Fabbrica Marmi e l’architetto Paolo Gianfrancesco, dello studio THG Arkitektar, hanno realizzato il restyling del terzo piano del più grande centro commerciale di Reykjavik. La ceramica, elemento centrale del progetto, riveste pavimenti, pareti e arredi con soluzioni versatili e carattere distintivo.

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Lo studio di architettura DUST ha progettato una casa di vacanza nella valle di San Rafael, all’interno del Madrean Archipelago, che si estende dai deserti di Sonora e Chihuahua, fino a toccare parte dell’Arizona meridionale, il sud del New Mexico, e il Texas occidentale.

A partire dalle culture agricole autoctone e dai cacciatori-raccoglitori nomadi, passando per i conquistadores, missionari, pionieri, minatori, bovini e cowboy, fino ad arrivare alle milizie, ai migranti e ai narcotrafficanti, questa regione rappresenta l’immaginario Far West per eccellenza.

In questo contesto sorge Casa Caldera, un piccolo rifugio la cui architettura è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche, naturali, politiche e sociali della zona. La struttura di 158 mq è situata sul declivio sud-occidentale delle colline Canelo nella Rafael Valley, nella parte sud dell’Arizona, a due ore da Tucson e 24 chilometri a Nord del confine internazionale tra Stati Uniti e Messico. Si trova a poco meno di 1500 metri sul livello del mare, immersa tra querce emoryi e manzanitas.

Per sottolineare le sue qualità di rifugio è stato scelto un materiale che potesse mimetizzarsi con l’ambiente. Le pareti sono state realizzate in cemento lavico colato, un particolare materiale messo a punto da Paul Schwam, e largamente utilizzato dalla comunità locale di architetti. Gli abitanti del luogo lo considerano come un nuovo materiale vernacolare, realizzato con una miscela di terra rossa, roccia lavica polverizzata, cemento e acqua fino a formare un materiale semi-fluido e autoportante che viene pressato in casseforme, in maniera del tutto analoga alla terra battuta.

La richiesta del cliente di avere spazi all’aria aperta e una zona notte ha portato alla riscoperta di una tipologia di casa vernacolare locale chiamata Zaguan. Le grandi porte di metallo pieghevoli, presenti su entrambe le estremità della casa, collegano lo spazio coperto con il paesaggio circostante. Queste aperture particolarmente solide e sicure, garantiscono alla casa la luce naturale necessaria, sfruttando le correnti d’aria per raffrescare gli interni in modo passivo. Le porte possono essere configurate in una miriade di modi, in base alle stagioni, all’uso, e allo stile di vita del proprietario.

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