Il 17 maggio inaugurano alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia due mostre dedicate, rispettivamente, a Enrico David e a Esko Männikkö.
David e Männikkö
L’artista italiano Enrico David e il fotografo finlandese Esko Männikkö sono i protagonisti di due mostre alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.

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- 14 maggio 2015
- Reggio Emilia
Enrico “La Caduta” David si compone di opere che evidenziano una stretta connessione, un naturale dialogo tra linguaggio pittorico e scultoreo, anche grazie alla modalità con cui vengono allestite nello spazio.

Un grande dipinto che lambisce il soffitto, sorretto da due strutture metalliche verticali costituisce un fondale per le unfinished figures della parte piu scultorea della mostra. Una di esse è sospesa a soffitto, sorretta da cavi, fluttuante nello spazio quasi a negare il suo peso specifico. La palette è costituita da colori fangosi – forse muffe – la forma sembra cercare di descrivere i resti o forse i preamboli di un corpo. La testa, inarcata all’indietro, si prolunga in indistinti filamenti tendinei, a descrivere fasci di nervi, tendini, tessuto fibroso. Un’altra scultura si erge dal suolo in forma di altorilievo e racchiude una figura descritta in un reticolo da cui cerca di liberarsi.
Due sculture sono rivestite in gesmonite, un materiale con cui l’artista inizia a sperimentare nel 2014, più duro del gesso e di peso nella sua sostanza, ma che può essere levigato dipinto e “trattato” con grande flessibilità, e questo ben si attaglia all’idea trasformativa delle forme di David.
La mise-en-scène della mostra realizzata per la Collezione Maramotti non ha una narrativa esplicita, ma dal modo in cui le opere esistono in funzione reciproca e si confrontano con lo spazio, emerge un contesto narrabile allo spettatore.
Con “Time Flies. A highlight” Esko Männikkö presenta invece una cinquantina di fotografie, selezionate per enfatizzare le affinità e le consonanze della sua ricerca con la Collezione.
Centrali nella poetica di Männikkö sono il tempo come presenza/assenza, cristallizzato nelle sue immagini, il suo magistrale uso della luce e l’estrema attenzione alla dimensione compositiva, che conferiscono ai suoi lavori una sorta di sospensione metafisica. Questi elementi sostanziali e formali hanno ricondotto e accostato il suo lavoro, da parte di certa critica, alla ritrattistica rinascimentale e alle qualità tonali, compositive e luministiche dei dipinti di Vermeer.
Le cornici, recuperate nei mercatini o realizzate su misura con legno di riuso, sono parte essenziale dell’opera e legano il suo lavoro alla tradizione pittorica. Soggetti favoriti nelle sue fotografie sono oggetti, luoghi, persone e stili di vita autentici, a lui familiari, che riflettono al contempo tratti universali dell’umanità. Il suo approccio è pregno di grande rispetto e di sensibilità, mai teso alla documentazione, ma alla ricerca di un’empatia, di un contatto autentico che esalti la bellezza degli aspetti ordinari del quotidiano. Anche i soggetti piu umili e fragili non sono mai vittime, ma vengono ripresi nella loro integra dignità.
17 maggio – 18 ottobre 2015
Enrico “La Caduta” David
17 maggio – 27 settembre 2015
Esko Männikkö
Time Flies. A highlight
Collezione Maramotti
via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia