
Andrea Castelli, Valentina Folli e Margherita Paleari, riuniti nel collettivo UNA, hanno curato la direzione artistica e il progetto espositivo della mostra, scegliendo un percorso cronologico – sviluppato su due livelli – per raccontare la nascita dei progetti di Le Corbusier e Charlotte Perriand, che hanno lavorato alla luce intesa anche come simbolo architettonico e non solo come elemento illuminotecnico.
Grazie alla lettura delle annotazioni e dei disegni di Le Corbusier per lo sviluppo di alcune delle sue lampade più famose e innovative come la Lampe de Marseille, ai bozzetti originali che hanno portato Charlotte Perriand all’ideazione e alla scelta dei materiali migliori per la sua applique à volet o la Potance Pivotante, o a fotografie originali che ritraggono i due artisti al lavoro, si possono cogliere le fasi ideative e produttive che hanno portato alla nascita di classici del moderno.

Due le riedizioni, una per maestro. La Roche è la prima lampada di stampo purista di Le Corbusier, datata 1925 e presentata per il Pavillion de ’'Esprit Nouveau, un’applique realizzata con pezzi di commercio e adattati alle esigenze dell’architetto. È stata usata in svariati edifici, fra cui Villa La Roche a Parigi, attuale sede della Fondazione.
Rio è invece una lampada da terra di grandi dimensioni ideata da Charlotte Perriand durante un soggiorno in Brasile nel 1963. La struttura, che regge due lanterne in tessuto tecnico, è in tondino ed è stata ispirata da una serata di Candomblé a Bahia (le sue punte ricordano le corna di un diavolo).

fino al 10 maggio 2015
Nemo
corso Monforte, 19 Milano

Gli infissi si trasformano in cornici che raccontano lo spazio
Una casa piena di pace, costruita con pochi segni e una palette di materiali in armonia con l'intorno. Protagonisti del racconto visivo, gli infissi color antracite di Edilpiù.