A tal fine, l’UNESCO e il Ministero dell’Informazione e della Cultura dell’Afghanistan, con il sostegno finanziario della Repubblica di Corea, hanno lanciato a novembre 2014 un concorso aperto per la progettazione del Centro Culturale Bamiyan, una pietra miliare nello sforzo di preservare la cultura, promuovere la ricerca e costruire una comunità per rendere coeso un contesto culturale frammentato.
Il Centro sarà situato vicino al confine del patrimonio UNESCO, il paesaggio culturale e archeologico dei Resti della Valle di Bamiyan. Lo scopo del progetto è quello di promuovere la protezione del patrimonio e la consapevolezza interculturale, e contribuire in tal modo agli obiettivi più generali della riconciliazione, della pace e dello sviluppo economico del paese.
Il progetto vincitore è stato sviluppato da un team argentino guidato da Carlos Nahuel Recabarren. La proposta vincitrice, intitolata Descriptive Memory: The Eternal Presence of Absence (“Memoria descrittiva: la presenza eterna di un’assenza”), e i quattro progetti finalisti sono stati selezionati in maniera anonima da una giuria internazionale di sette esperti tecnici.
Il progetto è stato approvato dal presidente afgano, H.E. Ashraf Ghani, il quale ha espresso il suo impegno per proteggere il patrimonio culturale dell’Afghanistan. A questo proposito, il governo afgano istituirà un importante programma di cultura nazionale il cui obiettivo sarà quello di valorizzare la diversità culturale del paese. Il programma prevede un censimento archeologico nazionale, un programma industriale creativo e attività mirate a tutelare i diritti delle minoranze in tutto il paese.
Bamiyan Cultural Centre, Bamiyan, Afghanistan
Architetti: Carlos Nahuel Recabarren con Manuel Alberto Martínez Catalán e Franco Morero
