Artista e al contempo autore di saggi fondamentali sulla fotografia e sulla teoria dell’arte, Burgin a partire dalla fine degli anni Sessanta ha sviluppato la sua ricerca muovendosi costantemente tra pratica artistica e riflessione teorica.
Questo “terzo spazio” (H. Bhabha, 1991), ovvero il luogo e l’esito di questa oscillazione, è divenuto il fondamento volutamente ambiguo/mobile della sua opera che si è dislocata di volta in volta nelle pagine di un libro o nello spazio di una galleria, richiedendo allo spettatore molto più di un semplice atto percettivo.

In questa prospettiva la fotografia, scelta come mezzo privilegiato, ha avuto molteplici valenze: è stata un forte agente di corrosione dell’autonomia modernista, e inoltre ha consentito di riconfigurare un legame con il reale e di uscire dalle logiche analitiche di molte pratiche concettuali.
Ma che si sia trattato dell’appropriazione o del detournement delle immagini pubblicitarie dei suoi primi lavori, o della rappresentazione dei ruoli sessuali nella storia dell’arte e nei media, il lavoro di Burgin influenzato anche dagli studi di semiotica, cinema e psicoanalisi, ha indagato e decodificato la natura dell’immagine nel definire i termini dominanti della rappresentazione.

Più di recente, Burgin ha indirizzato il suo discorso “verbo-visuale” verso l’architettura e lo spazio psichico, ovvero sulla forza, sul potere che l’architettura detiene nel modellare il mondo e il nostro immaginario inconscio.
Invitato da Lia Rumma a realizzare un lavoro specifico per Milano, Burgin ha progettato The Ideal City, “La Città Ideale”, dove il titolo è un esplicito riferimento al dipinto rinascimentale conservato al Museo di Urbino, simbolo di quell’ideale urbano regolato da rigore geometrico e organizzazione prospettica, ma dove il suggestivo percorso delle associazioni generate da quell’immagine conducono fino alle raffinate ed estranianti sequenze del film di Michelangelo Antonioni La notte.

fino al 29 novembre 2014
Victor Burgin
The Ideal City
Galleria Lia Rumma
Via Stilicone 19, Milano

Time Space Existence: l'Architettura del Futuro a Venezia
Fino al 23 novembre 2025, Venezia è il centro del dibattito architettonico globale con "Time Space Existence". La mostra biennale, promossa dall'European Cultural Centre, presenta progetti da 52 paesi focalizzati su "Riparare, Rigenerare e Riutilizzare" per un futuro più sostenibile.