Mentre l'antica sala ecclesiastica è stata riconvertita in una sala da concerto con circa 444 posti a sedere, il percorso espositivo è stato inserito in ambienti completamente nuovi. Con la sua moderazione e permeabilità, il nuovo padiglione d'Arte del Québec e del Canada stabilisce un dialogo naturale con la città. Da ogni livello, le aperture vetrate offrono una vista del contesto urbano, e ai piedi dell'edificio, il giardino di sculture si apre letteralmente ai passanti come opera d'arte pubblica.
Il Padiglione Bourgie è fisicamente connesso al complesso museale attraverso un sottopassaggio di 45 m che si collega direttamente alla specifica fermata della metropolitana, e risulta essere simbolicamente integrato, grazie alla reinterpretazione del marmo bianco impiegato già per le facciate del Michal and Renata Hornstein Pavilion del 1912 e quelle del Jean-Noël Desmarais Pavilion del 1991. "Servendoci proprio del marmo proveniente dalla stessa cava nel Vermont, abbiamo voluto dare la sensazione che le gallerie fossero state scolpite in un gigantesco blocco di marmo alto 4 piani", ricorda Matthieu Geoffrion, responsabile del progetto. Gli architetti hanno creato un crescendo di esperienze dal seminterrato al quarto piano del nuovo padiglione. Per iniziare quest'ascesa esperienziale, i progettisti hanno scavato al di sotto del pavimento della chiesa per creare l'ingresso al padiglione e le aree di servizio (biglietteria, guardaroba e servizi igienici). I cinque livelli successivi propongono ai visitatori un viaggio attraverso il tempo.
Cliente: Montreal Museum of Fine Arts
Capi progetto: Claude Provencher
Design Team: Claude Provencher Matthieu Geoffrion, Eugenio Carelli, Jean-Luc Rémy, Denis Gamache
Project management: Gesvel inc.
Impresa: Pomerleau inc.
Restauro chiesa: DFS Architecture + Design
Struttura: Nicolet Chartrand Knoll ltée
Elettronica: Énerpro and Le Groupe Conseil Berman inc.
Impianto tecnico: GO multimédia
Acustica: Legault & Davidson
Giardino di sculture: città di Montréal
Area: 5.483 mq
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