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Steve McCurry al MACRO

Si è aperta a Roma una ampia mostra del famoso fotografo americano che comprende una sezione sull'Italia realizzata quest'anno.

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento, anche in Italia, per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono".

Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull'Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all'ex Jugoslavia, all'Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell'agenzia Magnum dal 1985, vincitore molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l'autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo.
In apertura: Sharbat Gula, ragazza afgana al campo profughi di Nasir Bagh vicino a Peshawar, Pakistan, 1984; qui sopra: Pescatori, Weligama, costa Sud, Sri Lanka, 1995
In apertura: Sharbat Gula, ragazza afgana al campo profughi di Nasir Bagh vicino a Peshawar, Pakistan, 1984; qui sopra: Pescatori, Weligama, costa Sud, Sri Lanka, 1995
La mostra comprende oltre 200 fotografie: non mancano alcune delle icone di McCurry, come il celebre ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi, scattate nel corso degli oltre 30 anni della sua straordinaria carriera di fotografo e di reporter; ma insieme ad una selezione del suo vasto repertorio, vengono presentati per la prima volta i lavori più recenti, dal 2009 al 2011: il progetto the last roll con le 32 immagini scattate in giro per il mondo utilizzando l'ultimo rullino prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo, un lavoro inedito su Cuba... Tutta la storia della ragazza afgana, con scatti mai visti e con il materiale raccolto in giro per il mondo dallo stesso McCurry, che ci fa ripercorrere la storia di quella che è diventata una vera e propria icona.
Roma, Italia, Maggio 2011
Roma, Italia, Maggio 2011
È esposta anche una selezione delle sue "fotografie italiane", un magnifico omaggio all'Italia nell'anno in cui festeggia il suo 150° anniversario, frutto dei ripetuti soggiorni effettuati nel corso di quest'anno in varie città e regioni, dal Veneto alla Sicilia, appositamente per questo evento. Dopo averci fatto conoscere i volti e i colori dell'Afghanistan, del Tibet e di quell'immenso crocevia di popoli e culture che è l'Oriente, Steve McCurry ci propone il suo sguardo sull'Italia e sugli italiani.
Elezioni, Calcutta, India, 1996
Elezioni, Calcutta, India, 1996
Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze. «Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te», spiega McCurry. Veterano di National Geographic, sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell'Asia che non in America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: «Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile».
Ragazzo in fuga, Jodhpur, India, 2007
Ragazzo in fuga, Jodhpur, India, 2007
Steve McCurry
3 dicembre 2011 - 29 aprile 2012
MACRO, Spazi espositivi della Pelanda a Testaccio
Allestimento e curatela: Fabio Novembre
La mostra è prodotta dal MACRO e da CIVITA, con la collaborazione del Gruppo L'Espresso e della Agenzia SudEst57
Stampe: Epson

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