Ponti oltre a essere uno dei primi architetti globali del Novecento, con edifici realizzati e progettati in Italia e in Europa, ma anche in paesi extraeuropei, da Hong Kong a Denver, da Bagdad a Caracas, da San Paolo a New York, è anche un designer riconosciuto a livello internazionale quanto un noto teorico e critico dell'architettura. Alla suo genio sono legate le nascite di Domus e della storica pubblicazione "Stile", come un largo impegno nella ricerca dei legami tra l'architettura e le arti, compresa la loro promozione ed esposizione, che portò alla creazione della Prima Mostra Triennale di Milano nel 1933 e nel coordinamento di molte delle edizioni successive.
L'esposizione alla Triennale di Milano vuole portare all'attenzione la ricca e complessa creatività pontiana che ha inizio negli anni venti con la direzione artistica della società Richard-Ginori e si dipana per circa settant'anni nel campo dell'architettura, del design industriale, della produzione artigianale e artistica, senza dimenticare la ricerca e la comunicazione svolte nel campo delle arti.
I legami con gli Stati Uniti sono anche forieri di commesse architettoniche realizzate o progettate, dall'Auditorium del Time & Life Building di New York (1959) al Denver Art Museum (1971), alla cattedrale di Los Angeles (1967), che in mostra si aggiungono a noti progetti quali l'Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma (1954), la chiesa di San Carlo Borromeo a Milano (1966) e la Cattedrale della Gran Madre di Dio a Taranto (1970).
L'allestimento è curato dallo Studio Cerri & Associati di Milano. La mostra è frutto della collaborazione con musei e collezioni pubbliche e private, italiani e internazionali, che hanno generosamente prestato il loro prezioso materiale.
6 maggio – 24 luglio 2011
Espressioni di Gio Ponti
A cura di Germano Celant
Triennale di Milano