Ma dove sono tutti quanti?

Ritmo, peso, velocità, gravità, utopia... Con otto parole chiave, Tomás Saraceno racconta a Domus le idee dietro On Space Time Foam, la nuova installazione all'HangarBicocca, che offre un'esperienza corporea radicale sospesi a 25 metri da terra.

Quando si inizia a conversare con l'artista argentino Tomás Saraceno (nato nel 1973) bisogna esser pronti a una scorribanda spericolata. In pochi secondi ti porta dalle più recenti scoperte della fisica quantistica alla meticolosa descrizione delle bolle usate dai ragni per spostarsi nell'aria. Si ha l'idea che siano la sua immensa curiosità e il suo entusiasmo esplosivo a dar forma alle sue opere, che non riguardano tanto la visione quanto l'ampliamento dei limiti del corpo e della percezione.

Per On Space Time Foam, la sua nuova installazione all'HangarBicocca di Milano, Saraceno ha ideato una grande membrana trasparente (che chiama scherzosamente "la lasagna") in cui i visitatori possono entrare. Ripiegata in tre strati è appesa a 25 metri da terra, e offre un'esperienza corporea radicale.

Gli abbiamo posto sette domandine per capire le idee che stanno dietro questa nuova opera e i suoi universi in costante espansione.

Filipa Ramos: Che cos'è lo spazio?
Tomás Saraceno: Quel che mi chiedo è che cosa c'è prima dello spazio, e del tempo, e qual è il momento di singolarità in cui tutto viene all'esistenza, la schiuma quantistica che si gonfia ed esplode in spazio. Su YouTube ci sono dei video che mostrano che cosa accade quando si posa della farina di granoturco su un altoparlante. È incredibile, la farina con la vibrazione sonora assume strane configurazioni, simili al disegno di Paul Davie che ho usato per il progetto dell'HangarBicocca: crea delle sfere che ribollono ed esplodono come membrane.


Video di Andrea Basile


Penso allo spazio come a un timpano, una membrana che permette di udire perché vibra. L'universo potrebbe essere una membrana, qualcosa di simile a quello che abbiamo nella mostra: strati molteplici di membrane in vibrazione, come universi monodimensionali, piatti. Se uno strato ne tocca un altro fanno collassare spazio e tempo formando un buco nero. La teoria delle stringhe ha ipotizzato che il Big Bang – l'origine del cosmo che conosciamo – sia nato dalla collisione di due gigantesche membrane, scatenando l'espansione dello spazio e della materia.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è il peso?
In un contesto astrofisico lo chiamerei massa, cioè ciò che avvolge lo spazio e il tempo e dà loro forma. La massa è sempre relativa. In un volo parabolico un aeroplano resta in caduta libera e il peso non esiste. Secondo Einstein, allo stesso modo in cui una grande sfera posta su un telo elastico tende il tessuto e lo gonfia, i pianeti incurvano lo spazio-tempo. Un pezzo di marmo che si muovesse sul telo sarebbe attratto verso la sfera, come la Terra dal Sole, ma non ci cadrebbe sopra finché rimanesse in movimento. La stessa cosa accade nella mostra: se entra una persona pesante, la membrana si inflette. Se ci sono cinque persone molto vicine non riescono a uscire molto facilmente perché il peso le spinge in giù, in una specie di buco nero sociologico. Insomma: cerco di intrecciare onde cosmiche e sociologiche con l'aiuto dei concetti della prossemica elaborati dall'antropologo Edward Hall.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è la gravità?
Per restare alla prossemica, immagina una stanza piena di gente in cui improvvisamente qualcuno riceva un incarico molto importante. Da quel momento in poi la distanza da cui gli devi parlare cresce e tra te e lui si forma uno spazio. Questo è quel che fa la prossemica: analizza come lo spazio viene condizionato e misurato secondo il nostro sapere e la nostra cultura. Il progetto comprenderà anche una dimostrazione fisica di come gli individui danno forma allo spazio con i reciproci rapporti. Bisogna ricordare che si tratta di una struttura a lasagna, senza spazio tra gli strati. Quando ci si entra il peso del corpo forma uno spazio stirando e aprendo il materiale che si attraversa. È difficile figurarsi uno spazio più correlato e interdipendente di questo! A quel punto ognuno dei miei movimenti condiziona i tuoi e quelli di tutti gli altri.

Quel che mi chiedo è che cosa c'è prima dello spazio, e del tempo, e qual è il momento di singolarità in cui tutto viene all'esistenza, la schiuma quantistica che si gonfia ed esplode in spazio.
Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è il ritmo?
È qualcosa che suona bene, anche se non si sa che cos'è. È quel che succede con la poesia, quando si legge qualcosa e ha una bella cadenza. È un fatto di alternanza e di ripetizione, contraddistinto dalla successione regolata di elementi opposti, dalla dinamica di accenti forti e deboli, dal suono emesso e dalla pausa non udibile ma implicita, dalla nota lunga e da quella corta. Il paradosso di Fermi illustra la contraddizione tra l'alta probabilità dell'esistenza di vita nello spazio esterno e la mancanza di contatti con essa da parte nostra. Enrico Fermi è famoso per l'esclamazione: "Ma dove sono tutti quanti?", che si interrogava sulla posizione di ciascuno nell'universo. Forse non siamo mai riusciti a entrare in contatto con nessuno perché non siamo mai riusciti a suonare una musica all'unisono. Ho parlato con Bruno Latour di collaborare al progetto di uno spettacolo teatrale che sta allestendo a Tolone. Ho pensato di trasformare tutte le reti e le sfere dell'opera della Biennale di Venezia Galaxy forming along filaments, like droplets along the strands of a spider's web ("Galassia che forma filamenti, come gocce che scorrono sui fili di una tela di ragno") in strumenti a corde, in un grande strumento collettivo pronto a essere suonato. Vogliamo inventare uno strumento che tutte le persone del mondo possano suonare contemporaneamente, in modo che quando si fa vibrare una corda, questo si riverberi su tutte le altre corde. Se riusciamo a produrre un'armonia in quanto specie, allora forse qualcuno ci sentirà. È un po' quel che accade all'HangarBicocca, sto cercando di collegare le persone e di accordarle una con l'altra.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è lo spostamento?
Stephen Hawking racconta una bella storia sul concetto di spostamento. Dice che "qualche anno fa il consiglio comunale di Monza proibì di tenere i pesci rossi in vasi sferici affermando che era una crudeltà tenere un pesce in un recipiente sferico perché le pareti ricurve danno al pesce una visione distorta della realtà. A parte il significato del provvedimento per i poveri pesci rossi, la storia suscita un'interessante questione filosofica: come sappiamo che la realtà che percepiamo è vera? Il pesce rosso vede una versione del reale differente dalla nostra, ma come facciamo a essere sicuri che sia meno reale? Per quel che ne sappiamo anche noi forse trascorriamo tutta la vita a guardare il mondo di fuori attraverso una lente che lo distorce". Lo spostamento è come essere un pesce in un vaso sferico.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è l'architettura?
Lo sapevi che la maggior parte dei ragni è cieca? Percepiscono il mondo tramite le vibrazioni. E fanno una cosa chiamata ballooning: si appendono a un albero e quando il vento è abbastanza forte decollano! Possono percorrere distanze lunghissime e attraversare continenti interi. Dev'essere straordinario essere ciechi e volare sul mare in pallone! Mi piace pensare all'architettura come a un sistema informatico, come alla composizione di una poesia. L'architettura non è solo un edificio che fa da casa, ma anche un modo di organizzare e comprendere qualcosa che non è esclusivamente in rapporto con gli uomini.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos'è l'utopia?
È una necessità costante. Può anche essere un'altra dimensione, come quando si dorme, il che è anche una necessità perché tutti hanno bisogno di dormire. Trascorriamo un terzo della vita in un'altra dimensione, sognando. Certe volte ci si sveglia dopo un incubo tremendo, ma altre volte si è fatto un bel sogno che si vuole realizzare. Quando si è svegli bisogna essere sicuri di avere perseveranza e resistenza sufficienti a realizzarlo.

Tomás Saraceno, On Space Time Foam, 2012. Immagini dell’installazione in HangarBicocca. Photo Alessandro Coco. Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano

Che cos' è il desiderio?
Questa settimana la madre dello skydiver Felix Baumgartner ha pubblicato un disegno che il figlio fece a cinque anni, in cui si rappresentava mentre si lanciava con il paracadute. Aveva un desiderio immenso ed è riuscito a realizzarlo! Il che dimostra come ci si possa dedicare ai propri sogni e realizzarli, anche inconsciamente. Ci sembra che sarebbe meraviglioso se quest'opera, dopo essere stata esposta all'HangarBicocca, potesse diventare una biosfera che si libra sopra le Maldive. Poiché sono il primo artista invitato del programma del MIT Center for Art, Science & Technology (CAST), forse con loro e con la Pirelli potremo far decollare ancora una volta le città volanti.

Fino al 3 febbraio 2013
Tomás Saraceno: On Space Time Foam
HangarBicocca, via Chiese 2, Milano