A Parigi un appartamento su due piani reinventa lo spazio di un sottotetto

Rue de Lappe, a Parigi, resta un indirizzo iconico. A due passi dalla piazza della Bastiglia, il teatro per antonomasia della Rivoluzione francese, questa antica stradina in pavé, storicamente legata alle attività di fabbri e lattonieri – nonché, nell’ombra, ai piccoli traffici della malavita – si è trasformata fin dall’inizio del XX secolo in uno degli epicentri del divertimento delle classi popolari della capitale. Nel corso dei decenni, bals e cabaret hanno lasciato spazio ai locali degli anni ’80 e ’90, l’apoteosi della Bastille à la mode, progressivamente gentrificata. Oggi trasformata in una destinazione a vocazione turistica, rue de Lappe conserva ancora parte del suo fascino originario, capace di sedurre, pur con il debito desiderio di quiete, coloro che ricercano il volto di una Parigi più intima, dall’antica vocazione manufatturiera e proletaria.

Ed è proprio tra i tetti di rue de Lappe che studio Abaco, fondato a Parigi da due italiani, Alice Braggion e Alessandro Carabini, ripensa un duplex in un edificio storico, ricavando un piccolo nido al riparo dall’agitazione.
La ridistribuzione dello spazio rappresenta il fulcro dell’intervento progettuale. Nel disegno originario della pianta, la scala posta in mezzo al soggiorno spezzava in due blocchi la vivibilità della zona giorno, minandone fruibilità e luminosità. Di qui un’idea che, con un gergo enfatico ispirato al genius loci, potremmo definire “rivoluzionaria” per un appartamento di piccola taglia: moltiplicare le scale, spostandole lungo le pareti laterali, in modo da dotare ognuna delle due stanze al piano superiore di una scala d’accesso dedicata.

Questo posizionamento rivisitato si accompagna ad un ripensamento organico dei dispositivi dell’abitare: mentre una scala si fa discreta, integrandosi dietro un pannello e poi nel blocco degli arredi della cucina, l’altra si vuole aerea e più esibita, grazie al disegno di una grata contenitiva in metallo verniciato. In mezzo, lo spazio è libero di respirare, permettendo una circolazione più fluida. Guadagnando in indipendenza, le due stanze da letto ritrovano un disegno simmetrico pur rimanendo interconnesse per l’accesso al bagno, mentre le pareti vetrate ne potenziano la luminosità, integrando armoniosamente la capriata.
Come spesso accade nei vecchi appartamenti parigini, la presenza di arredi su misura permette di rispondere alle caratteristiche non sempre standardizzabili dello spazio, nonché di giocare con i rivestimenti, in questo caso parquet, rovere, graniglia e cemento, per costruire un senso armonioso ma originale dell’identità domestica.