A Madrid, una casa dove i vincoli diventano opportunità

Un’abitazione buia e rigida rinasce a nuova vita grazie ad una ristrutturazione che esalta i caratteri di flessibilità dei suoi spazi intermedi.

Situata in un quartiere residenziale nella zona nord-est di Madrid, una casa risalente al 1978, dall’impianto rigido e un po' cupa, riscopre una configurazione del tutto nuova grazie all’intervento di ristrutturazione e adattamento degli spazi progettato dallo Studio Pachón–Paredes.

La costruzione, distribuita su tre piani e mansarda, è caratterizzata da un impianto vincolato da un punto di vista distributivo: ogni piano è suddiviso in due zone con un dislivello di 86 cm, e un corpo scala situato nel centro costituisce un forte elemento di cesura. Tuttavia, quelli che originariamente erano ostacoli sono stati convertiti in possibilità progettuali, all’insegna di un approccio che mira a valorizzare una spazialità ariosa e flessibile su misura delle esigenze molteplici dei committenti.

Eliminate le tramezze divisorie di separazione dei dislivelli, lo studio interpreta la casa come uno spazio unitario, aperto e fluido dove la scala emerge come la nuova spina dorsale della composizione e dove gli arredi su misura offrono nuove soluzioni multi-funzionali all’insegna della flessibilità. Attorno alla scala, si articolano elementi d’arredo che contengono scaffali, sedute e finestre interne e che animano il percorso distributivo verticale favorendo possibilità di utilizzi “ibridi” e continuità visiva tra gli ambienti.

Estudio Pachón–Paredes,  Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín
Estudio Pachón–Paredes, Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín

Un mobile, addossato alla parete perimetrale e lungo 16 m, si dispiega come una “infrastruttura” domestica che ospita diversamente oggetti da collezione, ripostigli e impianti e funge da raccordo tra i locali in sequenza.

Estudio Pachón–Paredes,  Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín
Estudio Pachón–Paredes, Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín

Lo studio ha concepito lo spazio come una tela neutra che i proprietari potessero personalizzare con proprie scelte cromatiche ed espressive: negli interni, i materiali scelti — dagli intonaci chiari delle superfici, alla pietra Campaspero posata con diverse tessiture per le pavimentazioni, al legno dei rivestimenti di mobili e pareti — captano il calore della luce e conferiscono all’abitazione un’aura limpida e accogliente.

Dettagli costruttivi ispirati al paesaggio figurativo tradizionale del quartiere — come la ringhiera in ottone della scala, con le sue forme morbide  — rimandano ad un concetto di abitare dal sapore intimo e domestico.

Estudio Pachón–Paredes,  Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín
Estudio Pachón–Paredes, Hybrid habitat spaces. Casa No. 1, Madrid, Spagna 2021. Foto Luis Asín

Affinché l’abitazione “rinata” puntasse anche ad un impatto ecologico minimo, particolari accorgimenti sono stati impiegati per ridurre i consumi energetici, dallo studio dei flussi di ventilazione naturale incrociata, al miglioramento prestazionale degli involucri esterni e degli infissi, all’uso di pannelli solari termici e di sistemi di protezione solare esterna regolabili.

Progetto:
Hybrid habitat spaces. Casa No. 1
Progetto architettonico:
Estudio Pachón–Paredes
Luogo:
Madrid, Spagna
Completamento:
2021

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