Una ristrutturazione emblematica illustra l’evoluzione della società spagnola

Nel complesso di edilizia popolare di Tercio y Terol a Madrid, un appartamento viene ristrutturato sacrificando le numerose stanze a favore di un grande spazio aperto, funzionale anche al lavoro da casa.

Progettato dall’architetta Rita Fernández Queimadelos e costruito tra il 1942 e il 1951 nel quartiere di Carabanchel, Tercio y Terol è un complesso di 640 case a schiera originariamente destinato dalle istituzioni franchiste alle famiglie modeste. Concepite per ospitare un nucleo di otto persone su una superficie di 70 mq, le abitazioni sono oggi vincolate, ma vengono ripensate negli interni per andare incontro alle esigenze rinnovate dei suoi attuali abitanti.

Tra queste, Casa Witiza è completamente riconfigurata da una giovane coppia che la utilizza non solo per viverci, ma anche per lavorare a distanza. Aperto e rarefatto, lo spazio magnifica il volume del sottotetto del primo piano, accessibile come spazio di decompressione attraverso una scala a pioli incassata a muro, e utilizza il colore come connotazione espressiva, combinando sfumature pastello e accostandovi un imprevedibile blu per il pavimento del pian terreno. Sul retro, il giardino che un tempo era destinato all’orto e all’allevamento del pollame diventa l’estensione ideale della zona living, moltiplicando lo spazio per ricevere.

Location:
Madrid
Programma:
Residenza unifamiliare
Architetti:
Beatriz Alés Atelier
Architeto del paesaggio:
Mingo Basarrate
Area :
70 mq
Anno:
2020

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