Milano Design Week

Salone del Mobile e Fuorisalone 2024


Alcova all’ex-macello, un vero e proprio salone-nel-salone

Giunta alla sua quinta edizione, la piattaforma espositiva indipendente guidata da Valentina Ciuffi e Joseph Grima diventa grande. Non solo nelle dimensioni.

Ex Macello di Porta Vittoria - Via Molise 62, Milano
17-23 aprile - h 11-19


Per la sua quinta edizione Alcova scopre la sua location più spettacolare. La piattaforma indipendente per il design ideata da Valentina Ciuffi (Studio Vedèt) e Joseph Grima (Space Caviar) nel 2018 si espande negli spazi immensi dell’ex-Macello di viale Molise. L’incontro era inevitabile: Alcova vanta ormai una tradizione consolidata di riattivazione di strutture in disuso della città novecentesca, dall’ex-fabbrica di panettoni Cova all’ex-ospedale militare di Baggio; l’ex-Macello, dal canto suo, è già stato reinventato come spazio a funzione ludico-culturale dagli attivisti di Macao e dalle feste NUL, tra gli altri.

Più di 100 tra designer indipendenti, nuovi brand, gallerie, istituzioni culturali e aziende si mostrano negli edifici e nei vuoti, diversissimi per forma, dimensione e stato di conservazione, di un isolato che è una vera città nella città. Si affollano nelle stanze della loggia, che è l’ingresso, della villetta e del covo, ex-palazzine per uffici. Si distribuiscono nelle corti, si allineano nel rettilineo infinito della galleria, antico cuore del macello e suo spazio più monumentale, e infine si organizzano nei riquadri delimitati dalla maglia dei pilastri all’interno della rimessa e del mattatoio.

AHU, Atelier Luma, Fabian Freytag Studio, IED, Marion Friedman Gallery, Naba, Project 213A, Studio Lugo, The New Raw, Wang Yichu, Xaver Kuster: è solo una carrellata rapida dei nomi coinvolti dai curatori in questo affollatissimo Salone-nel-salone dove, come spesso accade, il fascino del contenitore al tempo stesso valorizza e compete con quello del contenuto. Vero landmark di questa edizione, e un buon punto di partenza per organizzare le idee e la visita, mappa alla mano, è l’installazione di Objects of Common Interest. L’eterea fontana gonfiabile di forma conica è un commento ironico alla semplice corte d’ingresso, che ospita anche il bar e la talk area, allusivo di altri e più solenni spazi pubblici della città storica.

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