Oltre alla Milano dei nuovi edifici e dei grandi progetti di riqualificazione, c’è anche una città in grado, talvolta, di fermarsi a recuperare un tesoro dimenticato, o meglio: balordamente abbandonato all’incuria. È il caso delle Chiuse di Leonardo, che furono il primo progetto di Da Vinci per la città di Ludovico il Moro.

Un’opera di genio ingegneristico che nonostante i 500 anni di vita è ancora attualissima – i canali di Suez e Panama usano un sistema che ricalca quello leonardesco –, ma lasciata nell’abbandono dopo che, negli anni 30 dello scorso secolo, l’acqua ha smesso di scorrervi. Così, quello che era il secondo porto di una città attraversata dai canali si è trasformato in un ricovero di gatti e clochard, a ridosso del dehor di un pub.

Aqua. La visione di Leonardo è il nome dell’installazione ideata realizzata da Balich Worldwide Shows per Salone del Mobile.Milano che riporta l’acqua alla Conca dell’Incoronata, con l’innesto di un piccolo bacino artificiale e di una wunderkammer nella quale dell’elemento naturale studiato a lungo da Leonardo – come artista, architetto, ingegnere e filosofo naturale – si celebra la forma forse più essenziale di questo elemento naturale: la goccia, che in una grande e buia sala degli specchi pare fermarsi sospesa nello spazio e nel tempo mentre scorre in lunghi, finissimi getti verticali.

All’esterno, una fantascientifica capsula, per un immaginario boat sharing in una Milano dove i canali sono stati riaperti e un grande schermo dove si immagina lo skyline del futuro, realizzato da Territory Studio, l’agenzia creativa che ha creato le ambientazioni di Blade Runner 2049. Tra gli altri nomi coinvolti nel progetto ci sono Andrew Quinn, il collettivo artistico NONE, Karmachina, Chiara Luzzana e Maurizio D’Aniello.