Milano Design Week

Salone del Mobile e Fuorisalone 2024


“House in Motion” alla Ca’ Granda

Un luogo eterno e un tema di grande attualità per la mostra-evento: al centro dell’edizione 2018 è il rapporto tra abitare e mobilità.

“House in Motion”, la Statale,  Milano Design week 2018

Si chiama “House in Motion” la mostra-evento di Interni per quest’edizione del Fuorisalone. La rivista di Gilda Bojardi festeggia vent’anni dal suo esordio nel 1998 e torna quest’anno con una serie di installazioni localizzate nelle sue tre sedi storiche: la Statale, l’Orto botanico di Brera e l’Audi City Lab in corso Venezia.
Al centro dell’edizione 2018 è il rapporto tra abitare e mobilità, un delicato equilibrio reso sempre più attuale dalle dinamiche del vivere contemporaneo. Storicamente intesa come “specchio dell’anima”, la casa assume oggi una valenza più ampia: non sono più soltanto le quattro mura dove conserviamo oggetti e memorie, ma uno spazio fluido in continuo divenire dove arredi e funzioni si evolvono con di chi ci abita. Con il moltiplicarsi delle opportunità di viaggiare e sotto l’influsso delle nuove tecnologie che ci consentono di comunicare col resto del mondo in tempo reale, i confini fisici dell’abitare stanno diventando via via sempre più rarefatti, con la conseguente necessità di creare concept abitativi che siano innovativi, flessibili e sostenibili. In quest’ottica, se la città diventa un luogo aperto e modulabile, anche i sistemi di mobilità devono evolversi per poter stare al passo.

Come d’abitudine, progettisti affermati della scena internazionale e aziende di riferimento, oltre che istituzioni e start-up si sono confrontati col tema scelto per quest’edizione, animando il Cortile d’Onore della sede centrale dell’Università Statale con una serie di installazioni sperimentali e interattive di architettura e design. La piccola abitazione progettata da Lorenzo Damiani per Ikea ha una maniglia sul tetto che la rende idealmente trasportabile; realizzati usando elementi del colosso scandinavo, gli interni e le pareti evidenziano l’adattabilità dei mobili Ikea in risposta all’idea di cambiamento. “Visionair”, la struttura riflettente dello studio di architettura romano Labics invita a scoprire una dimensione surreale e capovolta della realtà, e celebra così l’approccio innovativo del brand italiano Elica, leader mondiale nella vendita di cappe da cucina che da sempre dimostra il coraggio di esplorare mondi nuovi; “My Dream Home” è un’installazione di dodici container sovrapposti progettata dallo Studio Lissoni Associati: una proposta di unità abitativa ecosostenibile, economica e versatile nata dall’idea dei fotografi Elisabetta Illy e Stefano Guidani, che allestiscono qui una mostra con le fotografie scattate durante un viaggio ad Haiti nel 2017; il progetto, che ospita anche un’esposizione di disegni realizzati da bambini haitiani chiamati a immaginare la casa dei sogni, mira a sostenere la ricostruzione della più grande bidonville dell’isola.
Sempre nel cortile “pioniere”, si chiama “Library in Motion” l’installazione dal forte potere evocativo creata da Dario Curatolo per Regione Puglia; costituita dalle pagine di un libro in formato gigante,  la struttura valorizza le biblioteche di comunità come luogo di cultura, scambio e incontro. Macerie del terremoto umbro da un lato e un polittico di undici tele dipinte dall’altro: sono i due volti di “Canapa Nera”, progetto dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia con Paolo Belardi e dello studio milanese Daniela Gerini, realizzata dalla Regione Umbria: un’ode alla resilienza e alla solidarietà.

Nel Cortile dei Bagni, Filippo Taidelli – in collaborazione con Universal Selecta e Casalgrande Padana – mette in scena due strutture a forma di cellula che integrano tecnologie innovative e materiali tradizionali, invitando a una riflessione sul rapporto tra uomo, architettura, tecnologia, e salute. Porta il nome di Aldo Cibic l’installazione “Colors on the move” realizzata da Abet Laminati e Saib: un immenso tavolo si trasforma nel tetto di un’architettura, in una composizione di forme, colori e dimensioni che contrasta con la morbidezza degli archi del bellissimo Cortile del Settecento. Non da ultimo, Massimo Iosa Ghini celebra con “Home Co-Thinking” (realizzata da Italcer Group) l’idea di una casa che diventa condivisa e sociale grazie alla tecnologia.
Un aspetto essenziale della riflessione sull’abitare del futuro è doverosamente quello della sostenibilità. Lo sanno bene i giovani architetti della scuola post-laurea di Bologna SOS – School of Sustainability voluta dall’architetto Mario Cucinella, curatore del Padiglione Italiano alla Biennale di Venezia 2018. Realizzata da Eni gas e luce, in partnership con Hive, la loro installazione all’Orto botanico di Brera mette in scena 750 casette che s’illuminano al calare del sole, conferendo alla splendida oasi verde nel centro di Milano un effetto di luce suggestivo.
Presso l’antica corte di Corso Venezia 11, il terzo e ultimo appuntamento firmato Interni per questo Fuorisalone 2018 è l’Audi City Lab con l’installazione “Fifth Ring” progettata dallo studio di architettura globale MAD Architects, impegnato nello sviluppo di progetti futuristici, organici e tecnologicamente avanzati. Uno specchio d’acqua sovrastato da un anello di luce circolare impreziosisce la sede cinquecentesca che ospitava il Seminario Arcivescovile di Milano. Qui, tra riflessi e riflessioni, i visitatori sono invitati a rivolgere lo sguardo al cielo – un messaggio simbolico ispirato al DNA della casa dei Quattro Anelli, che fa dell’evoluzione tecnologica uno dei suoi pilastri. 

Titolo mostra:
House in Motion
Curatore:
Interni
Luogo:
Università degli Studi di Milano
Indirizzo:
Via Festa del Perdono, 7

Altri articoli di Domus Salone

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram