La vita nei nostri spazi quotidiani è un fenomeno dinamico, permeabile al cambiamento della nostra società e dei nostri valori. Pensiamo ad esempio all’esistenza sempre connessa e facilmente soggetta all’accelerazione che contraddistingue la contemporaneità: inevitabile che gli oggetti che ci circondano ne siano influenzati, e che cambino pelle per adattarsi a questo nuovo ecosistema.
Ma come nascono le nuove tipologie di cose di cui ci circondiamo? E a quali comportamenti emergenti fanno riferimento? Difficile dare una risposta univoca. Eppure, compilando questa piccola rassegna di oggetti che, nell’ultimo quarto di secolo, hanno mutato forma e soprattutto funzione, alcune costanti fanno capolino con maggiore insistenza di altre. La prima, la mobilità. Meno radicati sul territorio, facciamo della trasportabilità un valore che ci semplifica la vita, e del multifunzionalismo una caratteristica che ci permette di fare di più con meno.
Fare di più con meno significa anche dover gestire le conseguenze di case che si restringono, soprattutto in ambito urbano. L’astuzia degli oggetti diventa allora un grande valore aggiunto, rendendo possibile un gioco di incastro mai punitivo, ma al contrario vissuto con sentimento di compiaciuto divertimento. Perché sì, i nostri ambienti di vita sembrano superare il formalismo dato da certe consuetudini – quelle dell’etichetta e delle aspettative di classe, ad esempio per quanto riguarda il ricevere – trasformando gli oggetti in strumenti per incarnare la disinvoltura, l’ironia, il colpo di scena.
In un mondo che accumula stimoli, il rovescio della medaglia fa però rima con introspezione: alcuni oggetti ci permettono infatti una sorta di ritirata mentale, schermandoci dalla fatica dell’iperconnessione. Tra le cose che cambiano, in un mondo sempre più affaticato dalla crisi climatica, ci sono anche le modalità di produzione sostenibile. Il nostro adattamento sotto questo aspetto è probabilmente troppo lento, eppure alcuni oggetti sembrano pronti ad iscrivere la sostenibilità nel loro nuovo codice genetico. Ricordandoci che in alcuni casi cambiare pelle è una necessità, e non solo un capriccio di costume.